First look The Last Remnant

Un nuovo inizio

First look The Last Remnant
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Introduzione

    Tanto tempo fa, il mondo era pieno di Remnants, misteriosi artefatti provenienti da un'antica civiltà. Col passare del tempo, i poteri dei Remnants hanno cominciato a rendere instabile l'equilibrio del mondo. Non appena la spaccatura tra chi domina e chi è dominato si allargò, si scorsero gli albori di una nuova era: un'era d'innumerevoli guerre, combattute per il mondo da coloro che sono stati posseduti dalla loro stessa sete di potere.
    Mille anni dopo, cominciò l'avventura di un giovane uomo...

    La terza colonna

    Con queste parole ci viene introdotto The Last Remnant, l'ultimo progetto di Square-Enix, recentemente mostrato all'omonimo Party organizzato dal colosso nipponico per presentare i titoli che saranno pubblicati in un prossimo futuro. Per chi non conoscesse questa software house basterà nominare le due serie che l'hanno resa famosa in tutto il mondo e che, ad ogni nuovo capitolo, riescono a mettere d'accordo pubblico e critica: Final Fantasy e Dragon Quest.
    L'ambizione del progetto di The Last Remnant è quella di creare ex-novo un terzo brand capace attrarre quella porzione di pubblico, principalmente occidentale, che ancora non si è innamorata dello stile, dei personaggi e delle meccaniche di gioco tipiche di questa casa. Per far ciò è stato scelto di utilizzare il motore grafico più gettonato tra le grandi case di produzione occidentali, l'Unreal Engine III di Epic Games che ha permesso, tra l'altro, di creare quel "mostro" di Gears of War, utilizzato stavolta per costruire un Gdr dalle dinamiche di combattimento più simili, a quanto si può capire dalle prime impressioni, a Final Fantasy XII rispetto a Dragon Quest VIII.

    Progetto globale

    Come già accennato, il desiderio di Square-Enix sarebbe quello di creare un brand che meglio si adatti ai gusti occidentali. Per meglio conseguire questo obiettivo la software house sembra sia in procinto di rivoluzionare le proprie politiche distributive, adottando una strategia più aggressiva rispetto al passato.
    Prima di tutto il progetto è dichiaratamente multipiattaforma, quindi sia i possessori di PS3 sia di Xbox 360 potranno giocare a questo titolo. Inoltre è stata annunciata l'uscita in contemporanea sia sul suolo nipponico, sia su quello americano. Se tale notizia potrebbe non apparire particolarmente eclatante (pensando che, ormai, i lanci globali sono all'ordine del giorno, basti pensare al 360 e al Wii o in campo cinematografico a Spiderman 3 o il prossimo Harry Potter), occorre precisare come i più fedeli fan occidentali di Square-Enix hanno dovuto attendere con trepidazione per ben 7 lunghi mesi prima di poter vedere la pubblicazione sul suolo americano di FFXII, per non parlare dell'anno d'invidia vissuto dai giocatori europei. A proposito del vecchio continente, la pubblicazione del titolo è già stata confermata e la presenza della versione in lingua anglofona sin dal primo giorno dovrebbe garantire una localizzazione in tempi brevi.

    The last remnant

    Finora abbiamo affrontato aspetti "collaterali" del gioco, ma non ci siamo ancora addentrati in esso. Occorre però premettere come tutte le notizie trapelate, le immagini presentate o i dettagli descritti si riferiscano ad una versione ancora largamente preliminare del gioco. Non essendoci ancora una data ufficiale (si vocifera arriverà nel secondo quarto del 2008) si può presumere come ci sia tutto il tempo per permettere a quei geniacci di Square-Enix di stravolgere le caratteristiche finora emerse. Durante lo Square-Enix Party 2007 non è stato mostrato nessun trailer, ma solo alcuni stralci presi dalle fasi iniziali del gioco.
    Il nome del baldo giovane che andremo ad impersonare sarà Rush Sykes, il quale, durante la ricerca di qualcuno (inizialmente s'ignora chi sia), si ritrova in una lussureggiante foresta. La prima cut-scene, realizzata in real time, ha soprattutto il compito di mostrare la bontà del lavoro svolto dai grafici, mettendo in risalto una vegetazione ricca di dettagli (non ai livelli di Crysis, ma comunque molto buona) ed ottimi effetti luce e particellari.
    Giunto ai margini della foresta l'attenzione del protagonista viene catturata da dei rumori poco distanti e nel giro di pochi secondi il nostro giovane eroe è catapultato nel bel mezzo di una battaglia.
    E' uno scontro tra due imponenti eserciti formati sia da personaggi umanoidi, sia zoomorfi. Proprio al centro del combattimento, Rush, scorgerà colei che stava cercando, quasi sopraffatta dagli scontri, e si troverà costretto a correre in suo aiuto. Da quanto si è potuto capire questa prefazione è stata ideata per poter introdurre il giocatore in un tutorial, rendendolo parte integrante della trama in modo da mascherarlo il più possibile.
    La battaglia vede decine di personaggi muoversi contemporaneamente, ognuno sfoggiando apparentemente un set d'animazioni personali, tutti dettagliatamente caratterizzati con foggia e taglie differenti (uomini lucertola, felini, giganti). Gli scontri non sembrano incentrati sul confronto tra il proprio party e quello avversario, ma addirittura tra due eserciti (il comunicato stampa dice fino a 70 unità contemporaneamente). Il sistema di combattimento sembra prevedere una certa interazione da parte del giocatore il quale, dopo aver pianificato l'attacco "a tavolino", si ritroverà a dover interagire con la battaglia, premendo col giusto tempismo una serie di tasti per attivare ulteriori bonus danno o per migliorare la parata (ad alcuni ricorda il sistema introdotto in Mario&Luigi: Superstar Saga). Questo potrà avvenire grazie ad una sapiente regia che durante il combattimento seguirà gli scontri attraverso inquadrature cinematiche che di volta in volta incentreranno l'attenzione del giocatore su uno scontro particolare piuttosto che un altro. Quando ciò avverrà sarà richiesto l'intervento, precedentemente descritto, del giocatore, necessario a far pendere l'esito del confronto verso la vittoria o la sconfitta, in base alla sua abilità nell'eseguire le istruzioni presenti su schermo.
    Sarà possibile inoltre far intervenire rinforzi o persino evocare bestie gigantesche (summon in gergo), per combattere al proprio fianco ed affrontare le evocazioni avversarie. La spettacolarità degli scontri impegnerà gli hardware delle due console, in quanto i ragazzi di Square-Enix, come da loro tradizione, non lesineranno su effetti speciali e tocchi di classe.

    Il mondo di gioco

    Finito il segmento iniziale, il regista del gioco Nobuyuki Ueda (sfortunatamente ci si ricorda di lui per il non eccezionale The Bouncer) introduce alcune delle aree che potremo esplorare durante l'avventura.
    Il mondo sarà vasto, caratterizzato da città, villaggi e paesaggi evocativi. Si va dalla grande e popolosa città di Athlum, alle caverne di Siebenur, dal Vale of the Gods canyon, ricco di spettacolari cascate, alla Piana di Yamarn, dove la prima battaglia è ambientata.
    Ogni zona ed ogni città presenterà popolazioni e caratteristiche morfologiche diverse. In alcune sarà possibile trovare i resti dei summenzionati Remnant, giganteschi artefatti che domineranno il paesaggio circostante. Ueda ha mostrato inoltre che i dungeon dovrebbero avere percorsi alternativi, utili -eventualmente- ad evitare gli scontri coi mostri che, proprio come in FFXII, non saranno più casuali.
    Non si hanno invece ancora notizie su eventuali caratteristiche multiplayer o modalità online, o su come verranno implementati gli obiettivi di Xbox 360, ma confidiamo che tali informazioni verranno fornite poco alla volta da qui al momento del lancio.

    The Last Remnant Le premesse ci sono tutte. Il pedigree della software house anche. Un capolavoro annunciato? Forse. Sfortunatamente il titolo è ancora in fase embrionale ed è impossibile sbilanciarsi, ma sicuramente le poche notizie trapelate fanno venire l’acquolina in bocca. Gli aspetti positivi sono riscontrabili sicuramente nel comparto tecnico: Square-Enix è maestra in questo e l’Unreal Engine mostra per l’ennesima volta la sua potenza ed flessibilità. Ma in un Gdr sono la storia e il battle system a decretare il successo o l’insuccesso di un titolo. Il plot non sembra particolarmente innovativo, ma, anche da questo punto di vista, gli autori nipponici raramente ci hanno deluso e l’idea di comandare un intero esercito invece che i soliti 3-4 personaggi è affascinante, ma occorrerà visionare la profondità con la quale tale sistema è stato implementato. Quindi incrociamo le dita e attendiamo con trepidazione nuovi aggiornamenti su uno dei titoli più interessanti del catalogo Square-Enix.

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