Recensione Defendor

La lotta contro il crimine ha un nuovo paladino!

Recensione Defendor
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Woody Harrelson, nei primi anni novanta, sembrava destinato ad una brillante carriera nel mondo del cinema, dopo le glorie ottenute con la serie tv Cheers (in Italia Cin Cin) dove interpretava il barista Woody Boyd.
Nel suo curriculum di quegli stessi anni in cui musica grunge era al suo apice, ci sono pellicole come il divertentissimo Chi non Salta Bianco è, Proposta Indecente (che gli valse anche un Razzie Award come miglior attore non protagonista a dirla tutta), Doc Hollywood, ma, soprattutto, le sue interpretazioni più riuscite di quella decade: il pazzo omicida Mickey Knox di Assassini Nati e il Larry Flint del (quasi) omonimo biopic di Milos Forman incentrato sulla vita del fondatore della rivista pornografica Hustler. A queste vanno poi anche aggiunte, ad onor del vero, le performance dei sottovalutati Verso il Sole di Michael Cimino e del fulminatissimo Kingpin, la scorrettissima commedia dei fratelli Farrelly (quelli di Tutti Pazzi per Mary per intenderci) incentrata sul microcosmo dei tornei di bowling arrivata in Italia solo grazie alla fu Tele+ e al mercato homevideo.
Dopo un po'di problemi con la legge dovuti al suo attivismo a favore della marijuana e della canapa e un po' prove non certo degne del suo passato, arriva la rinascita nel 2006 con A Scanner Darkly, il seminale film di Richard Linklater tratto dal romanzo di Philip K. Dick. Come sua prassi, Harrelson in questi anni ha continuato ad alternare pellicole più impegnate ad altre più tendenti alla commedia. Paradossalmente però, in Italia, due film che l'hanno visto in forma smagliante, Zombieland e Defendor, sono arrivati direttamente in home video. Della zombie-comedy di Ruben Fleischer vi abbiamo già parlato. Quindi ora diamo spazio a Defendor.

When you break the law, you're a punk.

Defendor segna l'esordio alla regia dell'attore e produttore canadese Peter Stebbings, che ha anche curato la sceneggiatura del film. Girato a Vancouver con un budget risicato di 4 milioni di dollari, il film narra le gesta di Arthur Poppington, un uomo mentalmente disagiato, che si mette in testa di combattere il crimine armato di un arsenale di armi davvero sui generis, nei panni del supereroe Defendor. Trova anche una partner inaspettata nella prostituta Katrina (Kat Dennings), di cui, peraltro, s'innamora dopo averla salvata dal suo mondo fatto di droga e vendita del proprio corpo. Insieme iniziano una crociata contro il più temuto boss malavitoso della città.
La pellicola prende le mosse da uno script originale realizzato, appunto, dallo stesso Stebbings. Cominciamo subito col dire che non ci troviamo di fronte ad un film ironico come Kick Ass o incentrato sul concetto stesso di vigilante e supereroe come Watchmen. Tutt'altro. Il nodo su cui si concentra Defendor è quello del'handicap mentale di una persona che è cresciuta con le profonde cicatrici lasciate dall'abbandono di sua madre, capace di affrontare la realtà solo indossando la sua bizzarra divisa da supereroe. Il tutto viene raccontato con una certa lentezza espositiva che scade quasi nel soporifero se non fosse per la riuscitissima prova di Harrelson che, di fatto, tiene in piedi tutta la baracca. Ulteriore prova del valore di quest'attore forse un po' troppo sottovalutato nel corso degli anni. Discreta la Dennings che riesce meglio in commedie in stile Nick&Norah piuttosto che in film in cui è richiesto un certo tono recitativo atto a trasmettere le sfumature emotive di una persona che, inizialmente, pare essersi arresa al suo destino fatto di crack e prostituzione.
La proposta home video di Sony Home Entertainment è valida. Tecnicamente, il dvd non ha nulla da eccepire con delle immagini dalla saturazione cromatica ben ponderata e con un audio in dolby digital che svolge bene il suo lavoro.
Negli extra troviamo:

Scene Eliminate
Errori sul settembre
Uno sguardo speciale dietro le quinte
Commento degli attori Woody Harrelson e Kat Dennings e del cast tecnico

Defendor Probabilmente la cosa più riuscita di questo Defendor è l'eccellente prova attoriale di Woody Harrelson che ci regala un disadattato di celluloide davvero credibile e col quale è facile entrare in empatia. Altrimenti Defendor avrebbe ben poco da dire e da dare perché pare non avere un pubblico di riferimento ben preciso: chi ama le commedie è destinato a restare deluso, così come chi ama i film di supereroi (anche se senza superpoteri). Se è vero che qualsiasi eroe più o meno super potrebbe essere tacciato di schizofrenia o di qualche altra patologia mentale, Defendor è un film che sulla malattia ci vive proprio. Il che non sarebbe certo un male, se solo il regista avesse condotto il tutto con mano più decisa: il rischio di scadere nel patetico è evitato proprio grazie al protagonista del film. La proposta home video di Sony è discreta, sia dal punto di vista tecnico che contenutistico.

6.5

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