Speciale L'ombra del dubbio

Il ritorno di un altro classico di Alfred Hitchcock in Blu-Ray

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L’intrigo, il sospetto, il pericolo: sono gli ingredienti canonici per ogni thriller che si rispetti, gli elementi immancabili per creare la giusta dose di suspense e tenere gli spettatori con il fiato sospeso. C’è una situazione, tuttavia, in cui il suddetto senso di pericolo è accentuato a dismisura, risultando infinitamente più scioccante e terribile: quando, cioè, la minaccia che grava sul protagonista proviene dal luogo che al contrario dovrebbe ispirare maggior sicurezza, ovvero la propria casa, e soprattutto dalle ultime persone dalle quali ci aspetteremmo di doverci proteggere, vale a dire i nostri familiari.
In alcuni rari ma significativi casi nella storia del cinema, difatti, la messa in scena di un crimine risulta ancora più impressionante proprio in funzione di questa angosciosa presa di coscienza: il Male, talvolta, può annidarsi anche fra le pareti domestiche, e allora ad esserne contagiati sono perfino gli individui a noi più cari, quelli di cui ci fideremmo a occhi chiusi o ai quali siamo uniti da legami di sangue. Di tale agghiacciante verità non poteva non rendersi conto anche il maestro indiscusso della suspense cinematografica, Alfred Hitchcock, che ha trattato in maniera esemplare tale tematica in uno dei suoi film più riusciti e apprezzati: L’ombra del dubbio, diretto nel 1943 e considerato dallo stesso Hitchcock come una delle migliori pellicole della sua carriera.

Protagonista del film è Charlie Newton (Teresa Wright), una ragazza che abita insieme ai genitori in una piccola cittadina di provincia della California, in cui la vita procede in maniera monotona e non accade mai nulla di straordinario... almeno fino al giorno in cui a casa di Charlie e della sua famiglia fa la propria comparsa Charlie Oakley (Joseph Cotten), o meglio zio Charlie, un uomo affascinante e carismatico, accolto con gioia dai suoi parenti. Nel frattempo, la polizia sta dando la caccia ad un pericoloso serial-killer che ha sedotto e assassinato molte donne, e nella mente di Charlie (che, emblematicamente, ha lo stesso nome di suo zio) si insinua dunque un orribile sospetto...
L’ombra del dubbio, che costituisce un eccellente esercizio di tensione, dal 4 settembre è disponibile in un’edizione speciale Blu-Ray in alta definizione, insieme ad altri quattro classici di Alfred Hitchcock del catalogo Universal Pictures, ora finalmente editi in Blu-Ray: il raffinato giallo La congiura degli innocenti, il perturbante capolavoro La donna che visse due volte e i thriller Il sipario strappato e Frenzy (gli ultimi due appartenenti al periodo più tardo nella produzione del regista inglese). Questi cinque titoli si aggiungono così alla vasta collezione dei capolavori hitchcockiani che Universal ha ripubblicato nel corso degli ultimi mesi in alta definizione, sia in edizioni singole che in boxset e cofanetti, arricchiti da un’ampia quantità di contenuti speciali.

Il tema dei “parenti assassini”, ovvero del pericolo che si abbatte contro i malcapitati protagonisti dalla direzione più inattesa, è stato sviluppato esemplarmente da Hitchcock anche altrove. In Delitto perfetto, ad esempio, realizzato nel 1954, Grace Kelly interpretava il ruolo dell’inconsapevole moglie che, in una sequenza di culto, veniva aggredita nella propria abitazione da un sicario assoldato da suo marito, impersonato da Ray Milland, e riusciva miracolosamente a sopravvivere colpendo il suo aggressore alla schiena con un paio di forbici, in una scena davvero indimenticabile. Il classico di Hitchcock è stato oggetto nel 1998 di un remake con Michael Douglas e Gwyneth Paltrow.
Le storie di mogli oppresse dalla minaccia costituita dai propri mariti, del resto, sono assai ricorrenti nei thriller d’annata, come hanno dimostrato all’epoca registi abilissimi, autori di pellicole sinistre dominate da inquietanti atmosfere gotiche. Ne sono due esempi di altissimo livello Angoscia, diretto da George Cukor nel 1944, e Dietro la porta chiusa, firmato da Fritz Lang nel 1947. In Angoscia Ingrid Bergman, che per questo ruolo ottenne l’Oscar come miglior attrice, è una donna psicologicamente fragile, vittima dei tranelli orditi a suo danno dal subdolo marito (Charles Boyer) affinché la ragazza si convinca di essere pazza. In Dietro la porta chiusa, invece, è Joan Bennett la giovane moglie in preda al dubbio che il suo amatissimo marito (Michael Redgrave) possa essere succube di improvvisi attacchi di follia omicida, e pertanto inizia a temere per la propria vita...

Il “pericolo in casa”, ovviamente, ha avuto delle immancabili declinazioni in chiave horror: è il caso dei numerosi film che hanno rivoluzionato il genere tra la fine degli Anni ’60 e gli Anni ’70, e in cui la tensione proveniva essenzialmente da presenze soprannaturali e demoniache pronte a manifestarsi in ambito domestico. Il filone dei “bambini indemoniati o posseduti” è stato inaugurato nel 1968 dal capolavoro horror di Roman Polanski Rosemary’s baby, in cui una magnifica Mia Farrow iniziava a sospettare di tutte le persone a lei più vicine, incluso l’amato marito (John Cassavetes), ossessionata dal pensiero di portare in grembo il figlio del demonio. Altri due “bambini malefici” sono la piccola Regan, che nel cult del 1973 L’esorcista terrorizzava la madre disperata (Ellen Burstyn) dopo che il diavolo si era impossessato di lei, e il bambino del film Il presagio, del 1976, in cui Gregory Peck e Lee Remick scoprivano con orrore di aver adottato e cresciuto nientemeno che il figlio di Satana.
Sempre in chiave horror è impossibile non citare Shining, il capolavoro realizzato nel 1980 da Stanley Kubrick ispirandosi al romanzo di Stephen King. In quel caso, a voler sterminare la moglie e il figlioletto era un indimenticabile - e assolutamente spaventoso - Jack Nicholson, pronto a trasformarsi improvvisamente da protettivo padre di famiglia in un ferocissimo assassino in preda alla follia, dando inizio ad un autentico incubo ad occhi aperti sullo scenario di un solitario hotel immerso nella neve.

Infine ecco due ultimi, imperdibili esempi dal cinema degli ultimissimi anni. Nel superbo ...E ora parliamo di Kevin, tenebroso dramma psicologico diretto nel 2011 dalla regista Lynne Ramsay, Tilda Swinton interpreta magnificamente una madre di famiglia che sembra essere l’unica persona a rendersi conto della natura inesorabilmente malvagia del figlio Kevin (Ezra Miller): un ragazzo posseduto da un impenetrabile “lato oscuro”, che lo porterà a commettere un crimine di agghiacciante ferocia.
Per tornare al punto di partenza del nostro discorso, ovvero L’ombra del dubbio, chiudiamo la panoramica con Stoker, un thriller diretto dal regista coreano Park Chan-wook e uscito nelle nostre sale appena due mesi fa. Stoker, infatti, riprende esplicitamente tematiche e suggestioni del classico di Hitchcock: anche nel film di Park Chan-wook la protagonista è una ragazza di provincia, la silenziosa e introversa Mia Wasikowska, turbata dall’improvvisa comparsa dello zio Charlie (Matthew Goode), il quale dietro un sorriso smagliante sembra nascondere però una personalità sinistra e decisamente pericolosa, in grado di spingerlo fino al delitto...

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