Lo Hobbit: Un viaggio inaspettato, la Terra di Mezzo in alta definizione

“In un buco nella terra viveva uno hobbit. Non era un buco brutto, sudicio e umido, pieno di vermi e intriso di puzza, e nemmeno un buco spoglio, arido e secco, senza niente su cui sedersi né da mangiare: era un buco-hobbit, vale a dire comodo.”
Pensare che da questo semplice incipit abbia avuto inizio tutta la letteratura fantasy moderna lascia quasi intontiti: eppure J. R. R. Tolkien, narrando le incredibili avventure del “mezzuomo” Bilbo, dà il la a intere generazioni di scrittori del fantastico. Il punto di partenza è assolutamente significativo: si puntualizza così sul fatto che l'eroe, per vivere una fantastica avventura, deve sapersi lasciar dietro l'ordinario, l'usuale, e soprattutto ogni certezza e comodità, per avere l'opportunità di incontrare e vivere meraviglie. Peter Jackson, che già ridiede lustro, una decade or sono, al nome di Tolkien con la sua personalissima e straordinariamente amata trilogia dedicata a Il Signore degli Anelli, accettando la direzione del progetto Lo hobbit -dopo che Guillermo del Toro si è ritrovato a dover dare forfait- in un certo senso si è ritrovato in una situazione simile a quella di Bilbo.
Poteva restarsene nella sua casetta, a imbastire progetti meno ambiziosi e complicati, assiso sul trono di benevolenza che gli è valso il grande successo del SdA e lontano dagli insidiosi confronti tra passato e futuro, e invece si è deciso a imbarcarsi in un'incredibile e faticosa avventura verso l'ignoto, un vero e proprio Viaggio inaspettato...

Il risultato, fino ad adesso, lo abbiamo visto solo in parte, dato che del dittico (divenuto trilogia in corso d'opera) abbiamo potuto ammirare finora solo il primo tassello, ovvero proprio Un viaggio inaspettato, assai importante per la storia del cinema moderno al di là del suo risultato finale (ad ogni modo encomiabile, nonostante le numerose e non sempre giustificabili scelte narrative controverse). Perché questa nuova tecnologia è una pietra di confronto, rispetto al passato, per quanto riguarda le tecniche di realizzazione, la produzione e la post-produzione. L'avanzare della tecnologia ha fatto sì che si sperimentassero diverse nuove soluzioni, e soprattutto l'innovazione della stereoscopia in alta definizione, che ha spaccato le platee di tutto il mondo.
Chi scrive è uno di quelli che più ha apprezzato, tra limiti e possibilità, l'HFR 3D, ed è estremamente curioso di sapere a cosa porterà questa tecnologia in futuro: ma per ora, in attesa de La desolazione di Smaug, secondo episodio che avremo modo di ammirare a dicembre, possiamo vedere e rivedere Un viaggio inaspettato in Home Video grazie a Warner Bros., che solertemente ha editato il film in DVD, Blu-Ray e Blu-Ray 3D.
La versione da noi provata in sede di recensione è la più completa, ovvero quella 2D+3D a quattro dischi Blu-Ray + copia digitale di nuova generazione, altamente compatibile con la maggior parte dei dispositivi. La meravigliosa avventura di Bilbo Baggins, del saggio Gandalf e dei tredici nani guidati da Thorin Scudo di Quercia si apre a noi con uno splendore raramente visto sui teleschermi casalinghi: l'incredibile nitidezza del master originale riesce ottimamente a filtrare tramite i Blu-Ray Warner, davvero eccellenti dal punto di vista delle prestazioni tecniche. È sottinteso che il 3D qui proposto non è l'HFR 3D visto al cinema, e quindi l'immagine non è rappresentata a 48 frame al secondo: l'effetto tridimensionale è dunque relativamente più pacato, ma al contempo si qualifica come uno dei migliori visti finora in ambito casalingo. Un plauso inoltre va al comparto sonoro, che se nelle lingue doppiate è encomiabile, raggiunge livelli di picco paurosi nella versione in lingua inglese, con un 7.1 di grande precisione e profondità.

Sul fronte dei contenuti speciali (a cui sono dedicati due dei quattro dischi, uno in 2D e uno in 3D) c'è da fare un distinguo: già sappiamo che Lo Hobbit, come già avvenuto con la precedente trilogia ad opera di Jackson, vanterà in futuro un'edizione estesa con nuove scene e un mucchio di materiale inedito, e quindi praticamente obbligatoria per tutti i fan; tuttavia, la presente edizione non è un semplice “antipasto” ma, a suo modo, completa e indicativa della lavorazione di una grande opera. Di effettivamente inedito, tra gli extra, abbiamo solo una featurette di circa 6 minuti e mezzo, dedicata alle location esterne del film: New Zealand: Home of Middle-Earth ; Per il resto, abbiamo 6 trailer del film (16 minuti circa di durata complessiva) e i trailer dei videogiochi Kingdoms of Middle-Earth, Guardians of Middle-Earth e LEGO The Lord of the Rings, oltre al 'piatto forte' rappresentato da ben 10 Video Blog su lavorazione, pre e post produzione del film, della durata complessiva di più di 2 ore. Interessanti e ben realizzati, questi documentari hanno un unico difetto: Jackson li ha resi disponibili, man mano che realizzava il film, sulla rete, e quindi i fan più sfegati li hanno già visti. Ma ciò non toglie che rivederli in HD è un gran piacere.