Intervista The Avengers: Jason Smith

Gli effetti speciali di The Avengers dalla viva voce dei realizzatori

Intervista The Avengers: Jason Smith
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Traduzione dell'intervista a cura di Valentina Rusis

Tra i più grandi effettisti digitali al mondo, Jason Smith lavora per la Industrial Light & Magic della Lucas Film, e ha lavorato su alcune delle saghe cinematografiche più spettacolari di sempre, come Pirati dei Caraibi e Transformers. L'ultimo suo contributo arriva con The Avengers, il blockbuster da record dei Marvel Studios, per il quale ha creato e supervisionato gli effetti visivi sia dei singoli personaggi che delle location. Dalla realizzazione del nuovo Hulk alla rappresentazione di una realistica New York devastata dall'invasione dei Chitauri. Con onore ospitiamo le sue risposte alle nostre domande.

Ci chiedevamo quale tipo di ricerca lei avesse fatto riguardo il landscape newyorkese.
Siamo stati molto fortunati perché avevamo alcuni newyorkesi nella troupe che ci hanno aiutati a riprodurre fedelmente la città. Durante la preparazione, loro ci dissero “No, questa non è New York.” e così gli abbiamo permesso di aiutarci a rimettere le cose al loro posto. E la fotografia era un lavoro immenso. Abbiamo studiato anche cose che poi non abbiamo inserito nel set ed abbiamo controllato tutto ciò che era sulle vie, dato che poi dovevamo rimuovere tutto dalle strade, come auto, camion dell'immondizia e semafori. Insomma, tutto quello che avrebbe potuto sporgere ed intralciare il fatto che stavamo presentando le immagini solo come semplici geometrie. Poi abbiamo dovuto rimpiazzarle con gli oggetti in CG. Così, guardando le fotografie, siamo stati in grado di compilare una lista delle cose che avremmo voluto far comparire nelle strade. Abbiamo preso il nostro chiosco di hot dog preferito, i sei migliori cantieri ed i tre idranti antincendio che ci piacevano di più.
La lista era molto lunga. Abbiamo dovuto tenere bene a mente che non volevamo vedere lo stesso oggetto ripetuto più volte. Dopo aver creato il modello di base abbiamo rivestito le strade con tutte le cose che avevano un tocco newyorkese. Ma all'inizio tutta l'ispirazione è venuta dalle foto. Credo che in questo modo siamo riusciti a restare in linea con il vero spirito di New York.

Immagino sia stata proprio una bella sfida. Oltretutto, in alcuni film recenti come Transformers 3, con Chicago, o per The Avengers con New York, avete avuto a che fare con posti con i quali il pubblico ha molta familiarità e, di conseguenza, il rischio di fallire o di perdere qualche dettaglio è molto alto.
Si. Penso che questo sia vero. E buona parte del film è ambientata proprio davanti al viadotto di fronte alla stazione centrale, che è un punto decisamente riconoscibile. Un'altra bella sfida è stata il Chrysler Building, perché tutti sanno esattamente come è fatto il Chrysler Building ed anche come esso reagisce alla luce ed al resto. Così creare il Chrysler Building digitale è stata una vera sfida, perché dovevamo soddisfare le aspettative del pubblico.
Ed abbiamo dovuto risistemarlo per oltre un anno: ci sono quelle piccole linee sull'asfalto delle quali non sei a conoscenza finché non inizi a cercarle. Ma se non ci sono non si può certo dire che quello sia il Chrysler Building. Così c'erano molti dettagli che continuavamo a cercare nelle foto in modo da essere certi di non trascurare nulla. E domandavamo sempre ai newyorkesi: “Questo è giusto? Sembra tutto a posto?”
Un'altra cosa che abbiamo fatto è stato girare in auto per New York riprendendo quello che vedevamo. Ed in questo modo abbiamo ottenuto molto materiale da utilizzare per rendere la città più realistica. E questa è una cosa senza prezzo. In seguito, durante le riprese, potevamo rivedere questi filmati e dire “ok, questo palazzo dovrebbe essere un po' più sporco. E quest'altro dovrebbe essere più pulito.” E la realtà è stata utilizzata quel tanto che serviva per essere certi che stavamo lavorando nel modo corretto. Per riprodurre la realtà nel modo più fedele possibile devi sempre tenere presente il materiale che hai a disposizione.

Se, giudicando dal punto di vista di chi lavora nel campo degli effetti visivi, potesse migliorare qualcosa, cosa migliorerebbe?
Queste cose devo tenerle segrete. Comunque penso che, quando lavori agli effetti visivi, ogni scena che finisci viene tolta dalle tue mani ed affidata ad altri, dato che ormai è terminata e tu hai utilizzato tutte le risorse in tuo possesso affinché tutto andasse nel modo migliore. Penso che ci siano sempre cose da migliorare ma devo dire che sono molto soddisfatto del lavoro che abbiamo fatto con The Avengers, anche perché andandolo a vedere si nota che è stato fatto in modo da legarsi bene alla storia. Sono veramente molto felice del risultato che abbiamo ottenuto.

Qual è la sua scena preferita?
Per quanto mi riguarda, sin dallo story board, la mia scena preferita è quella nella quale voliamo attorno ai vendicatori e si vede Hulk ruggire. Poi si vede a turno ogni membro del gruppo ed alla fine Iron Man che atterra. E questo, almeno per quel che mi riguarda, è il momento in vero stile fumetto che tutti stavamo aspettando. Per questo credo che questa sia la mia scena preferita.

Giravano alcune voci, nel periodo in cui questo film e The Amazing Spider-man erano praticamente pronti per il lancio, riguardo al fatto che la Sony avesse intenzione di far comparire la torre Oscorp nella New York che voi stavate progettando. Come un piccolo cameo, giusto per fare un saluto, ma non sono stati in grado di coordinarsi con voi a livello tecnico.
Ah sì? Mai sentita prima questa cosa.

Si dice che The Avengers 2 uscirà nel 2015. A che punto è il progetto, anche solo dal punto di vista del concept?
Si tratta di una cosa della quale non abbiamo ancora alcun dettaglio da poter divulgare.

Ma personalmente, qual è stata la sua reazione all'annuncio del sequel?
Whooo Hooo!

Direi che l'idea non le è dispiaciuta!
Sono galvanizzato. Intendo dire, dopo aver seguito tutto lo sviluppo del film assieme a Joss e vedere che c'è qualcuno là fuori che capisce come rappresentare i personaggi che noi tanto amiamo, facendo funzionare il progetto senza prendere tutto né troppo sul serio né con troppa leggerezza: Insomma, tessere la trama facendoti appassionare ai personaggi, prendendoli sul serio ma senza tralasciare il divertimento. Penso che la possibilità che il tutto si ripeta, soprattutto adesso che li siamo riusciti a farli collaborare, sia fantastica. Non sai mai che tipo di storia potrà venirne fuori. Di sicuro sarà molto emozionante.

(continua...)

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