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Six Days in Fallujah: uno sparatutto che cerca il realismo, ma ci riesce?
Abbiamo provato la versione in accesso anticipato di Six Days in Fallujah, lo sparatutto simulativo in sviluppo dal 2009.
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Abbiamo provato la versione in accesso anticipato di Six Days in Fallujah, lo sparatutto simulativo in sviluppo dal 2009.
Come annunciato qualche giorno fa, è approdata ieri su Steam la versione in Early Access di Six Days in Fallujah, lo sparatutto in prima persona in lavorazione ormai da tempo immemore. A distanza di poche ore dal debutto, il gioco ha ottenuto un grande successo in termini di vendite, ma le recensioni degli utenti sono tutt'altro che positive.
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Proprio quando sembrava che stesse per sparire di nuovo, Six Days in Fallujah è tornato alla ribalta con un video gameplay che permette di scoprire tanti dettagli sul chiacchierato sparatutto. Ripercorriamo la sua storia e analizziamo gli ultimi trailer.
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Dopo un periodo di silenzio, il controverso spratauttto in prima persona Six Days in Fallujah è tornato a far parlare di sé con un trailer che ne annuncia l'imminente arrivo su PC.
In sviluppo da anni ma da molto tempo sparito dai radar, lo sviluppo di Six Days in Fallujah prosegue sebbene per il momento continui ad esserci totale incertezza su una possibile finestra di lancio. Ed il generale silenzio da parte del publisher Victura e dello sviluppatore Highwire Games non aiuta.
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Stando ad una voce di corridoio diffusa dal leaker The Real Insider, Six Days in Fallujah, lo sparatutto che si pone l'obiettivo di raccontare da un punto di vista realistico e privo di filtri la guerra in Iraq, sarebbe stato rinviato internamente al 2023.
Originariamente atteso per il 2021 su PC e console Xbox e PlayStation, Six Days in Fallujah si farà attendere ancora per parecchio tempo. Il publisher Victura ha infatti confermato il posticipo dell'FPS ambientato durante la guerra in Iraq al Q4 2022, spiegando i motivi dietro tale decisione sul proprio sito ufficiale.
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Mentre è ormai ufficialmente partita una prima campagna di boicottaggio indirizzata a Six Days in Fallujah, emerge un retroscena alquanto inaspettato relativo allo shooter ambientato nel corso della Seconda Guerra del Golfo.
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Dopo le nuove accuse di propaganda per Six Days in Fallujah, il controverso progetto FPS torna a far discutere di sé, in seguito all'avvio di una campagna di boicottaggio da parte del CAIR.
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La II Guerra del Golfo avviata nel 2003 e che ha visto la coalizione a guida statunitense realizzare il proprio ingresso nell'Iraq di Saddam Hussein si appresta a divenire protagonista di un videogioco. Non senza polemiche.
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