Recensione Mass Effect: Retribution

Terzo libro per Mass Effect, in attesa del terzo capitolo videoludico

Recensione Mass Effect: Retribution
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  • Non c’è due senza tre

    Continuamente provocati da trailer, news e anteprime, per i tanti fan del Comandante Shepard l’attesa per l’ultimo capitolo della trilogia dedicatagli sta diventando quasi una tortura. Dopo un primo episodio semplicemente spaziale (scusateci il gioco di parole) e un seguito ancor più riuscito, milioni di utenti non vedono l’ora di porre fine alla guerra contro i Razziatori e ristabilire l’ordine nella nostra amata Galassia.
    Come già noto ai più, il brand ha da tempo trasbordato i confini del videogioco, diventando anche fumetto, romanzo e, sembra ormai quasi certo, film. Tralasciando quest’ultima declinazione, visto che al momento si tratta di pura fantascienza (e scusate anche questo gioco di parole), il Mass Effect sotto forma di carta e parole ci ha fin’ora soddisfatti appieno. Qualche mese fa infatti, definivamo Revelation e Ascension due libri ben scritti e quasi imprescindibili per ogni fan che si rispetti. In questa sede ci interesseremo invece di Retribution: ultimo arrivato e ideale antipasto prima della scorpacciata targata Mass Effect 3.

    Un precursore esperto

    Dopo gli ottimi Revelation e Ascension, desta poca sorpresa ritrovare nuovamente il nome di Drew Karpyshyn come autore del libro. Lo scrittore, ormai noto nell’ambiente, può definirsi uno dei primi sceneggiatori videoludici mai esistiti, vero precursore di una professione che oggi guadagna sempre più importanza, emancipazione e rispetto. Dopo un breve periodo passato in Wizards Of The Coast, il nostro giunge in Bioware, dove si occupa della trama di diversi giochi quali Baldur’s Gate II: Shadows Of Amn, Star Wars: Knights Of The Old Republic e Jade Empire. La sua firma non manca naturalmente neanche nei due capitoli videoludici di Mass Effect, cosa che, unitamente alla già acquisita esperienza nella scrittura di altri romanzi su Dungeon & Dragons e Star Wars, lo rende una vera e propria garanzia sulla qualità finale dell’opera.
    Ma sarà stato così anche questa volta? Drew Karpyshyn è davvero riuscito a confezionare un altro grande capitolo dell’epopea fantascientifica di Mass Effect?

    Caccia all’uomo interstellare

    La risposta, anche questa volta, è un secco sì, per quanto non sia possibile pronunciarlo senza incertezze come accaduto per Revelation e Ascension.
    Rispetto ai due capitoli precedenti, Retribution avvicina incredibilmente il tempo storico a quello narrato nella trilogia videoludica, inserendosi idealmente tra Mass Effect 2 e Mass Effect 3. Proprio grazie a questa vicinanza, per la prima volta avrete modo di leggere del Comandante Shepard e delle sue gesta, per quanto si tratterà di un vago e velocissimo accenno, comunque sufficiente per accendere gli animi dei tanti fan del soldato dell’Alleanza, nonché Spettro del Consiglio.
    I protagonisti della vicenda infatti, saranno nuovamente loro: l’Ammiraglio David Anderson, la scienziata Kahlee Sanders e l’Uomo Misterioso, mente pensante della cellula terroristica e xenofoba Cerberus. Queste tre figure ruoteranno intorno a Paul Grayson, già tra i personaggi di Ascension, che all’inizio della trama subirà un processo di trasformazione che lo renderà una marionetta nelle mani dei misteriosi e temibili Razziatori.
    Si tratterà insomma di una vera e propria caccia all’uomo tra Cerberus, intenzionata ad eliminare questa minaccia per l’Umanità e non solo, e il duo Anderson-Sanders vogliosi di salvare, se ancora possibile, ciò che resta di Grayson. In tutto ciò si inseriscono poi le gesta di quest’ultimo, tra orribili assassini a cui non può sottrarsi e una continua ed intrigante lotta interiore contro i parassiti alieni che si stanno progressivamente impadronendo del suo corpo e della sua anima.
    Come in passato la qualità della scrittura è fuori da ogni dubbio. Ancora una volta Drew Karpyshyn si dimostra abile nel cambiare repentinamente punto di vista, mostrandoci uno stesso momento filtrato attraverso più personaggi. Anche la disperata lotta di Grayson, totalmente intellettuale e interiore, viene magistralmente descritta e restituita con la giusta potenza immaginifica ed emozionale. Il risultato è insomma uno stile appassionante, sempre ben equilibrato tra la rudezza delle numerose scene di lotta e le pacate, ma comunque vigorose, battaglie emotive dei diversi personaggi.
    Dove Retribution non si dimostra all’altezza dei suoi predecessori è nella qualità dell’intreccio. Purtroppo la trama di per sé è piuttosto scontata e priva di colpi di scena, capaci di allargare ulteriormente il know how dei fan del brand. Questa caccia all’uomo, per quanto avvincente, si esaurisce in sé stessa, rinunciando all’incredibile opportunità di fare maggior luce sui Razziatori. La scelta è sicuramente giustificata dalla volontà di Bioware di affidare questo compito a Mass Effect 3, ma l’impressione di occasione mancata è comunque inestinguibile.
    Inoltre Retribution è assolutamente sconsigliato a chi non ha giocato ai due capitoli videoludici, visto il continuo rimando a fatti il più delle volte dati per scontati e già noti.
    Per questi motivi il romanzo non riesce a convincere appieno come seppero fare i suoi predecessori. Ciò non toglie tuttavia che i fan della saga lo apprezzeranno comunque, anche solo per avere la possibilità di immergersi nuovamente nell’universo di Mass Effect.

    Mass Effect Retribution Mass Effect RetributionVersione Analizzata LibriMass Effect Retribution è un romanzo ben scritto che soffre di un plot avaro di colpi di scena e incapace di allargare ulteriormente gli orizzonti della saga. Sconsigliato a chi non conosce il brand, resta comunque un buon acquisto per tutti coloro che in attesa di Mass Effect 3, vogliono tornare a sentir parlare di Cerberus, Razziatori, Asari, Krogan e quant’altro. Un passo indietro rispetto ad Revelation e Ascension, ma non per questo incapace di intrattenere e appassionare.

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