Abbigliamento tecnico per videogiocatrici: scoppia la polemica

Una società di abbigliamento sportivo ha messo a punto una linea di abbigliamento tecnico espressamente pensato per le videogiocatrici. Sembra, però, che l'iniziativa abbia scatenato reazioni ampiamente negative sul Web.

Cranium Apparel ha pubblicato il tweet che vedete in calce alla notizia durante il weekend, dicendo che la linea d'abbigliamento è la prima del suo genere e "darà una nuova identità alle giocatrici". A dispetto di qualche commento positivo, molte critiche sono piovute velocemente sulla società.

Infatti, alla domanda se alcune ragazze fossero state coinvolte nella progettazione o nel processo decisionale, Cranium Apparel ha dichiarato: "Purtroppo no, ma ora ci rivolgiamo alla community per nuove idee! Questo ci aiuterà a prendere decisioni migliori in futuro”. Si è scatenato l'inferno.

In molti si sono scagliati contro la società, rea di aver basato il progetto senza tenere effettivamente in considerazione le necessità delle giocatrici e senza coinvolgerle direttamente e attivamente nella discussione.

Inoltre, in molti hanno fatto notare che il vestitino presentato su Twitter non deve esser per nulla comodo, visto che assomiglia molto a quello indossato dalle cheerleader.

Infine, l'ira degli utenti si è concentrata anche sulle mosse di marketing totalmente sbagliate da parte dell'azienda la quale, utilizzando termini come “female gamers” (e non solamente “gamers”) sarebbe colpevole di fare distinzione di genere in un settore dove il genere proprio non conta.

Jamie Harris, un altro proprietario di un'azienda di abbigliamento e merchandising con sede nel Regno Unito, la Gamers Apparel, ha detto che il vestito non è il primo del suo genere ma ha ammirato gli sforzi dell'azienda per dare più opzioni alle ragazze nell'esport.

"Penso che avessero buone intenzioni, tuttavia non ci hanno pensato bene e probabilmente si sono affrettati per presentarlo al pubblico", ha dichiarato Jamie.