Activision Blizzard ha licenziato oltre 20 dipendenti in risposta alla causa per molestie

Activision Blizzard ha licenziato oltre 20 dipendenti in risposta alla causa per molestie
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Activision Blizzard sta cambiando profondamente in risposta alla denuncia per molestie ricevuta dal California Department of Fair Employment and Housing lo scorso luglio. Il gigante videoludico è stato accusato di non rappresentare adeguatamente le proprie dipendenti, che sarebbero state vittime di battute sessiste e comportamenti scorretti.

Sotto le forti pressioni dell'opinione pubblica, dei propri lavoratori e della legge, la compagnia americana ha attuato degli importanti cambiamenti al suo assetto interno, come rivelato dalla Vice President for Corporate Affairs Fran Townsend all'interno di una lettera inviata ai dipendenti.

La Townsend ha innanzitutto specificato che da quanto tutto è cominciato, più di venti persone hanno lasciato la compagnia di propria sponte. Tra questi, figurano anche l'ex Presidente J. Allen Brack (sostituito da Jen Oneal e Mike Ybarra) e l'ex Direttore delle Risorse Umane Jesse Meschuk. In aggiunta a questi individui, si contano anche più di 20 dipendenti che sono stati licenziati da Activision Blizzard. La lettera non fornisce i nomi di tutte le persone allontanate, ma sappiamo per certo che tra di loro figurano Luis Barriga e Jesse McCree, rispettivamente l'ex Director e l'ex Lead Designer di Diablo 4. Barriga è stato sostituito dal veterano Joe Shely, mentre l'allontanamento di McCree ha spinto la compagnia verso la decisione di cambiare nome all'omonimo personaggio di Overwatch.

È stata inoltre confermata la ristrutturazione dell'intero dipartimento Ethics & Compliance and Employee Relations, affinché possa diventare più efficiente. A tal fine, Jen Brewer è stato promosso a Senior Vice President, mentre gli investimenti per l'addestramento delle risorse umane sono stati triplicati.

Ricordiamo che in prima battuta Fran Townsend è stata fortemente criticata per le dichiarazioni che ha rilasciato all'indomani della denuncia nei confronti di Activision Blizzard, da lei minimizzata e descritta come "un ritratto distorto e non veritiero, comprendente storie incorrette, vecchie e fuori contesto - alcune delle quali vecchie più di dieci anni".