Activision-Blizzard è in silenzio stampa dopo le accuse di comportamento tossico?

Activision-Blizzard è in silenzio stampa dopo le accuse di comportamento tossico?
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La scorsa settimana è salita agli onori della cronaca la notizia di una causa legale nei confronti di Activision Blizzard, la compagnia è accusata di comportamenti tossici nei confronti delle donne, con i colleghi uomini che non avrebbero risparmiato negli anni battute a sfondo sessuali e allusioni sull'aspetto fisico delle impiegate dell'azienda.

I manager di Activision-Blizzard hanno preso posizione condannando questi comportamenti mentre Bungie ha preso le distanze dal suo ex publisher, il reparto legale dell'azienda in ogni caso ha commentato con una nota ufficiale dichiarando che il report "è basato su informazioni datate e spesso distorte" e dicendosi pronta a collaborare con la giustizia per fare luce sulle accuse.

E mentre alcune testate giornalistiche hanno deciso di boicottare Activision Blizzard, da parte del publisher non sono giunte altre comunicazioni. Nello specifico Kotaku ha notato che i profili social dei giochi e degli studi Activision sono fermi da giorni, in alcuni casi da più di una settimana, nonostante siano usciti update e altri contenuti solitamente spinti con post e storie.

E' il caso dei profili Twitter di Call of Duty, Crash Bandicoot, Diablo, Overwatch e World of Warcraft, oltre ai profili di studi come Infinity Ward, King, Raven Software, Treyarch e Sledgehammer Games. Lo stesso vale per le pagine Facebook e Instagram dei titoli e dei team citati. E' difficile però capire quanto questo dipenda dalle accuse mosse nei confronti della società o da altri fattori interni.