Activision e il caso Blitzchung: "Creiamo giochi, non facciamo politica", spiega il CEO

Activision e il caso Blitzchung: 'Creiamo giochi, non facciamo politica', spiega il CEO
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Il presidente e amministratore delegato di Activision, Bobby Kotick, è intervenuto ai microfoni di CNBC per illustrare la visione della compagnia per i videogiochi del futuro e offrire un chiarimento, seppur indiretto, sul controverso caso Blitzchung che ha coinvolto Blizzard.

In risposta a chi gli chiede se l'industria videoludica, e in particolar modo Activision, debba in qualche modo dimostrarsi maggiormente sensibile a temi come quello delle proteste di Hong Kong che hanno comportato il ban di Blitzchung e dei caster di Hearthstone da parte di Blizzard Entertainment, il CEO del colosso statunitense spiega che "il nostro compito è quello di riunire il mondo attraverso dei videogiochi in grado di intrattenere in modo epico. Non siamo gli arbitri delle cose che accadono nel mondo, siamo operatori di una community con l'obiettivo di divertire i nostri utenti".

Per voler rimarcare il concetto, Kotick dichiara che "la mia responsabilità è quella di assicurarmi che le nostre community si sentano sicure, a proprio agio, soddisfatte e che si divertano. E quindi no, questo non mi dà il diritto di avere una piattaforma con molte opinioni politiche. Penso che ci siano tanti uomini d'affari che sono degli straordinari esempi di integrità: hanno tutto il diritto di formulare opinioni e fornire la loro visione politica, adoro interagire con queste persone".

Dal palco della BlizzCon 2019, di recente anche il boss di Blizzard, J. Allen Brack, è intervenuto per chiarire il suo punto di vista su Blitzchung e le controversie di Hong Kong.