Amy Hennig: "Dio benedica Sony per continuare a supportare i tripla-A single player"

Amy Hennig: 'Dio benedica Sony per continuare a supportare i tripla-A single player'
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Amy Hennig, veterana dell'industria videoludica nota ai più per i suoi lavori su Legacy of Kain e Uncharted e per aver fatto parte della Visceral Games che ha ideato il progetto di Star Wars poi affidato EA Vancouver, ha recentemente tenuto una nuova e lunga intervista in occasione del Gamelab di Barcellona.

Tornando implicitamente sulla chiusura di Visceral Games e sul conseguente revamp del progetto di Star Wars inizialmente concepito come un titolo story-driven, è stato chiesto alla Hennig cosa ne pensasse della convinzione con cui Sony sta negli ultimi anni proponendo ai suoi clienti una consistente line-up di videogiochi tripla-A single player non necessariamente open world. L'autrice ha speso solo parole di elogio verso la compagnia nipponica:

"Dio benedica Sony per supportare questo tipo di gicohi, perché sono terrificanti da fare. Sono tanto costosi, e non combaciano con il modello di avere un immenso open world con ore e ore di gameplay o di un servizio online in costante aggiornamento, che sarebbero gli obiettivi a cui gli altri mirano oggigiorno".

Citando esplicitamente Electronic Arts, la Hennig ha poi confessato di non serbare alcun rancore nei confronti della compagnia, al netto della delusione derivante dalla cancellazione del suo progetto. Viene qui compreso il fatto che i videogiochi single player offrono sempre più contenuto, di qualità sempre più alta, e ciò che consegue da questo è che le aziende devono investire sempre più denaro in questo tipo di progetti (riallacciandosi, tra l'altro, alle recenti dichiarazioni di Shuhei Yoshida). Tutto ciò è eccessivamente rischioso, e ciò che Amy Hennig propone è trovare soluzioni alternative per distribuire diversamente i giochi (vengono citate, ad esempio, le sottoscrizioni ad abbonamenti), affinché tornino ad essere economicamente sostenibili. Solo in questo modo - ha poi concluso - si potrà continuare a sviluppare serenamente titoli che non si limitino a voler incarnare i "cloni di PUBG, Fortnite o Destiny".