Arriva la svolta storica del CIO: i videogiochi sono sport

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Gli eSports possono essere considerati sport a tutti gli effetti. Questo, in sostanza, emerge dal summit di Losanna, dove il Comitato Olimpico si è riunito per discutere alcuni punti all'ordine del giorno tra cui spicca l'eSports.

Tra una discussione sui Giochi Invernali in Corea e le solite risoluzioni relative al contrasto del doping, il Comitato si trova ad affrontare il tema "The development of eGames/eSports".

Il summit concorda su diversi punti che dimostrano non solo una certa apertura del Comitato Olimpico, ma anche la volontà di approfondire la questione, coinvolgendo tutti gli stakeholder del settore. Anzitutto, si concorda sul fatto che i videogiochi competitivi potrebbero essere considerati come un'attività sportiva a tutti gli effetti e i giocatori partecipanti trattati alla stregua degli atleti di qualsiasi altro sport tradizionale. Ecco la dichiarazione in questione: "competitive eSports could be considered as a sporting activity, and the players involved prepare and train with an intensity which may be comparable to athletes in traditional sports".

Il CIO, però, concorda anche sul fatto che la strada per una completa equiparazione tra videogiochi competitivi e sport tradizionali è ancora lunga. Come abbiamo già ampiamente analizzato in precedenti speciali pubblicati proprio sulle nostre pagine, il movimento eSports manca di un ombrello giuridico-legale chiaro e definito. Inoltre, non possiede alcuna normativa relativamente a scommesse e al doping.

Questi, in effetti, sono proprio i pilastri richiesti dal CIO per poter finalmente considerare i videogiochi competitivi a tutti gli effetti "sport". Ecco le due postille: "In order to be recognised by the IOC as a sport, the content of "eSports" must not infringe on the Olympic values."

"A further requirement for recognition by the IOC must be the existence of an organisation guaranteeing compliance with the rules and regulations of the Olympic Movement (anti-doping, betting, manipulation, etc.)".

Insomma, un piccolo passo (distensivo) per il CIO ma un grande passo per il movimento eSports. Certo, siamo pur sempre agli inizi ma tutto questo ci fa ben sperare per il futuro.