Artista di Ubisoft si sfoga: la tossicità sui social rende il lancio dei giochi un incubo

Artista di Ubisoft si sfoga: la tossicità sui social rende il lancio dei giochi un incubo
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Nelle scorse settimane ha fatto molto discutere il caso di God of War Ragnarok, con gli sviluppatori di Sony Santa Monica che sono stati messi costantemente sotto pressione e persino molestati online dagli utenti che con troppa veemenza chiedevano l'annuncio della data di lancio del gioco.

La crescente tossicità online ha portato inevitabilmente gli sviluppatori e tutti i collaboratori delle compagnie di sviluppo ad alzare gli scudi e a riflettere sul comportamento generale dell'utenza. Alcuni hanno deciso di prendere le distanze dalla propria community, come dimostra il caso di Ron Gilbert e Return to Monkey Island.

A parlare questa volta è Joe Hobbs, artista presso Ubisoft che ha condannato gli utenti aggressivi e tossici che non sembrano riuscire a dimostrare alcuna empatia o compresione nelle discussioni online.

"Come sviluppatore di giochi, il lancio di un titolo dovrebbe essere la parte più eccitante, ma i social media e la supponenza dei giocatori lo rendono un'esperienza orribile per chiunque di noi sia pubblicamente coinvolto. Ho ricevuto minacce di morte in passato per The Division 2. È inaccettabile.

Le molestie subite dagli sviluppatori di giochi sono assolutamente disgustose e lo vedo nei commenti della maggior parte degli sviluppatori che dicono praticamente qualsiasi cosa. Qualche mese fa un ragazzo ha postato su sua madre che era malata e metà dei commenti erano "torna al lavoro", "aggiusta il gioco".

Sui social media molti sviluppatori di giochi non dicono nemmeno cosa fanno perché hanno paura del backlash. Gli streamer e i content creator che prosperano sui contenuti di reazione e reagiscono in modo eccessivo per le visualizzazioni peggiorano le cose. Hanno un grande pubblico a cui fanno perdere la testa, e che poi si rivolge agli sviluppatori". Cosa ne pensate del punto di vista espresso da Hobbs?