Assassin's Creed Codename Red e i casi di molestie in Ubisoft: molti evitano il progetto?

Assassin's Creed Codename Red e i casi di molestie in Ubisoft: molti evitano il progetto?
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Mentre tutti sono felici per l'annuncio di Assassin's Creed Codename Red, sono spuntate in rete alcune testimonianze che svelano retroscena poco felici in merito al progetto ambientato nel Giappone feudale.

Stando a quanto dichiarato dal portale TheGamer, uno sviluppatore anonimo facente parte dell'iniziativa A Better Ubisoft - creata dopo gli scandali di qualche mese fa - ha contattato la redazione per svelare l'allontanamento dal progetto da parte di molti dipendenti e la richiesta di altri per essere dirottati su altri titoli in sviluppo. Il motivo di tale esodo è dovuto a chi ricopre il ruolo di creative director: si tratta di Jonathan Dumont, il quale è stato accusato di molestie nel 2020 e che continua a ricoprire il suo ruolo all'interno dell'azienda. Per chi non ricordasse, Dumont era stato accusato dai dipendenti di avere atteggiamenti poco consoni sul luogo del lavoro sia nei confronti delle donne che dei nuovi arrivati. Il testimone anonimo sostiene che molti temono Dumont e il clima nello studio al lavoro su Assassin's Creed Codename Red non è dei migliori. Viene anche detto che, in seguito alle polemiche, il creative director non ha più avuto atteggiamenti tossici o molesti, ma molti non hanno ancora dimenticato ciò che ha fatto in passato.

Purtroppo non è possibile avere una conferma circa l'affidabilità della testimonianza, ma è sempre più probabile che Ubisoft abbia bisogno di ulteriori accorgimenti per migliorare il clima all'interno dei suoi studi e che i provvedimenti presi negli ultimi anni non siano sufficienti.

In attesa di saperne di più, vi ricordiamo che i fan ipotizzano che Ghost of Tsushima sia il motivo per il quale Ubisoft ha iniziato i lavori su Assassin's Creed Codename Red.