Assassin's Creed: le frasi più celebri e significative di Ezio Auditore

Assassin's Creed: le frasi più celebri e significative di Ezio Auditore
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L'attesa per Assassin's Creed Valhalla è ancora lunga, e abbiamo ben pensato di ingannarla lasciandoci andare sul viale dei ricordi ripensando agli avvenimenti più significativi e ai momenti più memorabili di una saga che si è dipanata per oltre dieci anni in un numero molto elevato di giochi, e non solo.

Dopo avervi proposto la cronologia completa di Assassin's Creed e la storia di Altair, oggi ci concentriamo su quello che probabilmente è l'assassino più amato in assoluto, Ezio Auditore da Firenze, vissuto dal 1459 a 1524 in pieno rinascimento italiano. Se è riuscito a catturare l'affetto di milioni di videogiocatori è anche merito di alcune frasi incredibilmente significative che ha pronunciato nel corso delle sue molteplici avventure, che l'hanno portato da Firenze a Costantinopoli, con numerose tappe in città come Monteriggioni, Venezia, Forlì, San Gimignano e Roma. Raccogliere quelle più importanti e incisive non è affatto un'opera semplice, ma ci proviamo lo stesso.

Significativo, per comprendere il suo percorso di maturazione, è uno scambio di battute con il fratello Federico all'inizio di Assassin's Creed 2:

  • Federico: Bella vita la nostra, eh, fratello?
  • Ezio Auditore: La migliore. Possa non cambiare mai.
  • Federico: E possa non cambiare noi.

Purtroppo per lui, in quel momento Ezio non sapeva che da lì a poco la sua vita sarebbe cambiata per sempre. Una cospirazione ordita dai Pazzi condurrà alla morte suo padre Giovanni e i suoi fratelli Federico e Petruccio, spalancandogli le porte ad un mondo che non conosceva minacciato dall'ombra dei Templari. Ben presto vestirà i panni di un Assassino, che non dismetterà più per il resto della sua vita, con un giuramento vincolante che è entrato nella storia dell'intera saga:

  • Niccolò Machiavelli: Quando gli altri seguono ciecamente la verità, ricorda.
  • Ezio Auditore: Nulla è reale.
  • Niccolò Machiavelli: Quando gli altri si piegano alla morale o alla legge ricorda.
  • Ezio Auditore: Tutto è lecito.
  • Niccolò Machiavelli: Agiamo nell'ombra per servire la luce. Siamo Assassini.

Da quel momento in poi il suo compito sarà quello di servire la luce, un bene superiore, come afferma nell'ultimo dialogo con un morente Carlo Grimaldi:

  • Ezio Auditore: Ci vuole un assassino per ucciderne un altro. Pari.
  • Carlo Grimaldi: Uccidiamo pensando che sia meglio per noi, non è così, messer Ezio?
  • Ezio Auditore: Non lo faccio per me stesso. Compio questo sacrificio per un bene superiore. Requiescat in pace.
All'abate di Forlì, invece, riferisce:
  • Ezio Auditore: Io uccido solo coloro che uccidono altri

L'Assassino italiano, tuttavia, non ha mai abbandonato la ricerca di una felicità personale. In tal senso, sono molto significative le ultime parole scambiate con Francesco de' Pazzi.

  • Ezio Auditore: Ora Firenze ti giudicherà per quello che hai fatto.
  • Francesco de' Pazzi: È finita... È tutto finito.
  • Ezio Auditore: Meglio essere felici in questa vita che aspirare a esserlo nella prossima. Requiescat in pace.

Chi ha vissuto l'intera vita di Ezio conosce benissimo le sue doti da seduttore, che non si sono mai arrugginite nel corso della sua vita e che si sono palesate anche quando a Costantinopoli ha incontrato Sofia, quella che poi sarebbe diventata sua moglie:

  • Sofia: Voi chi siete, Messere?
  • Ezio Auditore: Solo l'uomo più interessante della vostra vita.
  • Sofia: Ah, che presuntuoso!
Ezio ha vissuto tutta la sua vita nel pieno rispetto del credo dell'Ordine degli Assassini, per il quale ha assunto anche il ruolo di mentore. Ha sempre servito la luce e difeso gli oppressi, eppure non ha mai ben compreso il vero senso della sua vita. Significative, e incredibilmente malinconiche, le parole che pronuncia nel finale di Assassin's Creed Revelations, quando con il rinvenimento della Mela dell'Eden di Altair riesce a mettersi in contatto, attraverso il tempo, con Desmond.
  • Ezio Auditore: Ho già udito il tuo nome una volta, Desmond, molto tempo fa. E ora indugia nella mia mente come un'immagine di un vecchio sogno. Non so bene dove tu sia, né in che modo tu riesca a udirmi. Ma so che mi stai ascoltando. Ho vissuto la mia vita come meglio ho potuto, senza conoscerne lo scopo, ma attratto come una falena da una luna distante. E qui, alfine, scopro una strana verità. Che sono solo un tramite per un messaggio che elude la mia comprensione. Chi siamo noi, benedetti a tal punto da condividere le nostre storie così? Da parlarci attraverso i secoli? Forse risponderai a tutte le mie domande. Forse sarai colui che alla fine darà un qualche valore a tutta questa sofferenza.
Ora la palla passa a voi. Parlateci dei vostri ricordi in merito alla figura di Ezio e scrivetevi le vostre frasi preferite!