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Atari, basta Casinò e F2P: tornerà a sviluppare giochi premium per PC e console
Atari è un'azienda che ha segnato la storia dei videogiochi ma da diversi anni non è più concentrata sul core gaming, preferendo concentrare gran parte dei suoi sforzi su prodotti free-to-play e progetti, sia hardware che software, dedicati al retro gaming.
La compagnia ha tuttavia deciso di invertire la propria direzione di marcia, attuare un cambiamento della gestione delle proprie risorse e tornare a competere nel mercato dei giochi premium per PC e console. L'investimento comporterà una perdita di 5 milioni di euro sul bilancio dell'anno fiscale, ma si tratta di un rischio calcolato dall'azienda per riuscire a trasformare la propria produzione interna.
Per attenuare la perdita economica, Atari ha deciso di vendere cinque dei suoi giochi free-to-play e non investire più in questo difficile segmento del mercato (tuttavia manterrà attivi quei titoli che abbiano ancora un'utenza consistente e attiva). Inoltre, smetterà di occuparsi direttamente del progetto Atari Casino in Africa.
"Il nostro intento con qualsiasi esperienza di gioco è quello di fornire momenti accessibili e gioiosi. Questo è il nucleo di Atari e ciò che lega la nostra storia al nostro futuro. A tal fine, riteniamo che i giochi premium rappresentino meglio questo tipo di esperienza e il DNA di Atari. Nonostante questa nuova attenzione ai giochi premium, rimaniamo impegnati a far crescere ed espandere i nostri giochi free-to-play di successo che abbiamo sul mercato. Questi cambiamenti avranno un impatto sui nostri dati finanziari 2020/21 e genereranno una perdita di 5 milioni di euro per l'anno finanziario che si concluderà il 31 marzo 2021. Questo riorientamento darà ad Atari un'opportunità unica di diventare il ponte tra il passato e il futuro dei videogiochi, e non vediamo l'ora di guidare questi cambiamenti", è la dichiarazione ufficiale di Atari agli investitori.
I primi giochi premium sono già in via di sviluppo e previsti al lancio nell'anno fiscale 2021/2022. Potrebbe sicuramente trattarsi di un'ottima occasione per tornare a far splendere le poprie licenze storiche. La compagnia si dice inoltre fiduciosa che l'operazione possa spingere ulteriomente le vendite di Atari VCS, console disponibile negli USA dallo scorso mese.
FONTE: atari
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