Bandai Namco verrà mai acquisita? 'Preferiamo restare agnostici', dice il CEO europeo

Bandai Namco verrà mai acquisita? 'Preferiamo restare agnostici', dice il CEO europeo
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Un passo alla volta le acquisizioni nell'industria videoludica stanno divenendo una prassi consolidata. Mentre si attende la conclusione dell'affare Microsoft-Activision nel 2023, appassionati e addetti ai lavori si chiedono quale potrebbe essere la prossima manovra di mercato da parte di uno qualunque dei colossi videoludici.

Tale questione è stata anche al centro di una recente intervista condotta da Games Industry ad Arnaud Muller, CEO della divisione europea di Bandai Namco, che ha spiegato come l'obiettivo della compagnia nipponica sia di restare una certezza per ogni piattaforma disponibile sul mercato, continuando quindi a puntare forte sullo sviluppo multiformato. "Bandai Namco è sempre stata agnostica rispetto alle piattaforme e continueremo ad esserlo", afferma Muller, che prosegue: "Vogliamo che i nostri giochi arrivino al maggior numero di giocatori possibile a prescindere dalla loro piattaforma, e questo vale anche per il Mobile. Non importa su quale console la gente giochi".

Con queste parole il CEO di Bandai Namco Europe sembra lasciar intendere che la storica software house non abbia alcuna intenzione di essere acquisita in futuro da un altro colosso dell'industria, con il rischio magari che le sue produzioni diventi appannaggio di un singolo sistema. Muller prosegue sulla questione: "Ho capito che dobbiamo garantire la sicurezza delle nostre IP che creiamo con gli studi con cui collaboriamo". Ciò significa che Bandai Namco punta ad avere la certezza sul fatto che i propri collaboratori, una volta investito su una IP, non vengano poi acquisiti da un altro publisher, e secondo Muller "Bandai Namco ha i mezzi finanziari per assicurarsi tali collaborazioni" grazie a misure come "diritti di prima opzione, proprietà dell'IP e quote di minoranza in questi studi".

La posizione del CEO europeo non sorprende: per Bandai Namco le acquisizioni fanno male agli editori più piccoli, dunque è lecito prevedere che che la software house giapponese non sarà sul mercato per tanto tempo ancora.