Battlefield 2042, i giocatori vogliono il rimborso su tutte le piattaforme: la petizione

Battlefield 2042, i giocatori vogliono il rimborso su tutte le piattaforme: la petizione
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Battlefield 2042 non se la sta passando bene, è un dato di fatto. Basta farsi un giro in rete per imbattersi in migliaia e migliaia di critiche da parte dei videogiocatori, i quali, come dimostrano i numeri di Steam, stanno via via abbandonando i server del gioco.

DICE, dal canto suo, appare in difficoltà, anche se secondo EA è brava ad aggiustare giochi rotti: il prossimo grande aggiornamento è stato rinviato a marzo, mentre la Stagione 1 è stata posticipata in estate. EA, dal canto suo, si è vista costretta a tagliare le previsioni di guadagno a causa di Battlefield 2042.

In questo clima di insoddisfazione e incertezza, un frangia di videogiocatori ha perso la pazienza e ha lanciato una petizione su Change.org per chiedere ad EA il rimborso dell'acquisto di Battlefield 2042 su ogni piattaforma senza condizioni. L'ispirazione l'hanno tratta da ciò che sta accadendo su Steam, che secondo gli autori starebbe "offrendo ai clienti il rimborso completo"

"Il lancio di Battlefield 2042 ha rappresentato una beffa per tutti i giocatori che hanno acquistato il titolo a 70 dollari a causa della pubblicità ingannevole", spiegano i promotori della petizione. "Battlefield 2042 è costato ai consumatori milioni di dollari di danni e ha fatto innervosire centinaia di migliaia di giocatori in giro per il mondo. Molte promesse fatte al lancio non sono state mantenute e Battlefield 2042 è stato lanciato in una forma ingiocabile, stando a molte testimonianze. Ancora oggi, Battlefield 2042 ha bug che alterano così drasticamente l'esperienza di gioco da rendere evidente lo stato incompiuto della pubblicazione".

La petizione, indirizzata a Sony, Microsoft, Steam e alla Federal Trade Commission, sta prendendo rapidamente quota, avendo già ottenuto - al momento della stesura di questa notizia - 8.400 firme sulle 10.000 richieste. "La comunità dei videogiocatori non dovrebbe tollerare questo tipo di abusi dalle corporazioni multimiliardarie che creano giochi incompiuti e pubblicità ingannevole", concludono i promotori.