Bungie e l'ambiente di lavoro tossico: il capo delle risorse umane si dimette

Bungie e l'ambiente di lavoro tossico: il capo delle risorse umane si dimette
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Non sono stati giorni facili per Bungie. La diffusione del report di IGN.Com che descrive un ambiente di lavoro tossico in Bungie ha spinto il CEO Pete Parsons a scusarsi pubblicamente con tutti i dipendenti che sono stati vittime di comportamenti inadeguati negli anni passati.

Il report ha avuto tuttavia un'altra importante conseguenza: Gayle d'Hondt, capo delle risorse umane della compagnia, si è infatti dimessa dal suo incarico dopo ben 14 anni di servizio. In una mail ottenuta da IGN, la d'Hondt ha parlato delle sue esperienze all'interno di Bungie, rivelando gli abusi da lei commessi e parlando di "conflitti interpersonali profondamente difficili" alla base della sua decisione. Non è chiaro, tuttavia, se l'ormai ex capo delle risorse umane resterà all'interno dell'azienda in un altro ruolo o meno.

Il report di IGN degli scorsi giorni ha fatto emergere un quadro molto negativo riguardo l'atmosfera tossica a cui molti impiegati erano sottoposti, tra manager che urlavano costantemente contro i dipendenti e diversi casi di molestie rivolti alle lavoratrici di Bungie. Non solo, sembra anche che il dipartimento risorse umane proteggesse anche gli individui autori di questi gesti negativi: "C'era almeno un impiegato di lunga data delle risorse umane, ancora parte della compagnia, che quasi tutte le nostre fonti hanno descritto come in prima linea nel proteggere gli individui più dannosi", ha scritto Rebekah Valentine di IGN.Com, sebbene non è chiaro se questo dipendente sia strettamente collegato alle dimissioni di d'Hondt o meno.

Dopo la denuncia per clima tossico contro Activision risalente all'estate 2021, vicenda molto accesa ancora oggi, e la situazione analoga che coinvolge anche un altro colosso come Ubisoft, resta la curiosità di scoprire come si evolverà la situazione attorno a Bungie nel prossimo futuro e come verrà gestita dall'azienda.