Quali effetti potrebbe avere la nuova direttiva europea sul copyright sui videogiochi?
INFORMAZIONI GIOCO
di
Antonio Izzo
Se ne parla già da diverso tempo, ma in queste ore l'argomento è tornato prepotentemente alla ribalta: tra pochissimi giorni, il 5 luglio per l'esattezza, il Parlamento europeo si riunirà in seduta plenaria per decidere se accelerare l'approvazione della direttiva sul copyright.
Wikipedia, in particolare, sta protestando attivamente (oscurando le sue pagine) affinché venga respinto l'attuale testo della direttiva e vengano riaperte le discussioni. Esattamente, cosa comporterebbe l'eventuale approvazione. Tra le pagine della nota enciclopedia online si legge: "Le proposte contenute nella direttiva europea includono, tra l'altro, la possibilità per gli editori di chiedere il pagamento per l'uso di brevi frammenti di testo, che i siti web a scopo di lucro che ospitano principalmente contenuti pubblicati dagli utenti adottino misure "efficaci e proporzionate" per prevenire la pubblicazione non autorizzata di contenuti protetti da copyright e le eccezioni al diritto d'autore per l'estrazione di testi e dati da parte di istituti di ricerca scientifica".
La parte in grassetto, in particolare, potrebbe influire enormemente anche sul mondo videoludico, danneggiando pesantemente tutti quei giochi che fanno enorme affidamento sui contenuti generati dagli utenti, come Minecraft. Gli studi responsabili dei suddetti giochi dovrebbero mettere in atto misure estreme e costose per moderare e controllare tutti i contenuti creati dai giocatori, per assicurarsi che non violino le leggi sui diritti d'autore. Un esempio di violazione potrebbe essere una texture creata da un giocatore che riproduce il logo di un noto marchio.
In caso di violazione del copyright, sarebbero quindi costretti a rispondere al proprietario dello stesso. Alcuni studi, specialmente i più piccoli, potrebbero decidere di adottare soluzioni drastiche e quindi eliminare il supporto ai contenuti generati dagli utenti. Il alternativa, dovrebbero siglare un accordo con il marchio in questione. Se questo venisse firmato in esclusiva, genererebbe altri problemi poiché non permetterebbe a studi di sviluppo concorrenti di includere nei loro giochi lo stesso marchio, creando una situazione davvero complessa e difficile da gestire.
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