La Commissione Europea proroga la decisione sull'affare Microsoft-Activision

La Commissione Europea proroga la decisione sull'affare Microsoft-Activision
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Dopo una brevissima pausa sullo stato dell'avanzamento nell'analisi del caso Activision-Blizzard, la cui acquisizione ad opera di Microsoft è attualmente sotto il vaglio dell'antitrust, emergono ulteriori dettagli sulla faccenda. A poco meno di qualche ora dal report sulla scelta dell'antitrust cinese, infatti, si ritorna a parlare dell'avvenimento.

Da pochi minuti, infatti, Samuel Stolton - firma editoriale del portale POLITICO - ha rilasciato alcune novità circa la decisione della Commissione Europea la quale, insieme all'antitrust di tutto il mondo, continua a sottoporre al vaglio delle autorità competenti l'acquisizione per circa 70miliardi di dollari di Activision-Blizzard. In un recente Tweet, il giornalista ha dichiarato quanto segue: "La Commissione Europea ha esteso la sua deadline per una decisione sull'acquisizione di Activision-Blizzard da Microsoft per 69miliardi di dollari. La nuova scadenza: 11 aprile 2023".

La proroga della scadenza della decisione ultima, la quale verrà fornita in questo caso dalle autorità europee, estenderà la durata dell'analisi di questo caso - ormai divenuto di grande portata mediatica -. Dapprima, infatti, la Commissione Europea era chiamata ad esprimersi circa l'oggetto del controllo effettuato entro e non oltre il 23 marzo del 2023. Pur trattandosi di un rinvio di circa venti giorni, tuttavia, la proroga del termine prestabilito consentirà un'analisi più approfondita della questione.

Il termine è stato prorogato di dieci giorni lavorativi, come detto in precedenza e come ribadito nel documento ufficiale allegato al Tweet del giornalista. Il tutto è avvenuto ai sensi dell'articolo 10(3)2 in data odierna, 18 novembre 2022. Dunque, tale informazione segue di poco anche la recente decisione di Blizzard di lasciare la Cina. Non possiamo in alcun modo affermare che i recenti eventi siano correlati alla decisione operata dalla Commissione Europea, seppure sia indubbio che la situazione Activision-Blizzard sia subendo un fattore di risonanza mediatica non indifferente.

Tuttavia, quest'ultimo elemento non va in alcun modo a favore delle autorità internazionali dell'antitrust, in quanto sappiamo che la pressione mediatica e sociale possono influire negativamente sulle decisioni finali delle suddette autorità, le quali potrebbero pervenire ad una concezione erronea dell'acquisizione di Activision-Blizzard ad opera di Microsoft per il solo desiderio di giungere in fretta ad una valutazione della documentazione a loro disposizione.