Cooking Mama Cookstar ritirato dal mercato, smentite le voci su Criptovalute e Blockchain

Cooking Mama Cookstar ritirato dal mercato, smentite le voci su Criptovalute e Blockchain
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Cooking Mama Cookstar, reboot della celebre serie, è stato pubblicato a marzo in Nord America su Nintendo Switch ma pochi giorni dopo la pubblicazione il gioco è stato ritirato dal mercato, sia per quanto riguarda le copie fisiche che l'edizione digitale. Cosa sta succedendo? Proviamo a capirlo.

Ad oggi Cooking Mama Cookstar non è disponibile su eShop, Amazon USA o altri rivenditori americani, sembra che dietro questa misteriosa sparizione ci siano problemi legati ai diritti, e non solo. Office Create, studio giapponese ideatore del franchise Mama, non è mai stato coinvolto nello sviluppo di Cookstar, realizzato da 1st Playable Productions e pubblicato da Planet Entertainment, azienda apparentemente specializzata in Blockchain.

Nei giorni scorsi in molti hanno ipotizzato che Cooking Mama Cookstar potesse effettuare il mining di Criptovalute all'insaputa dei giocatori, mettendo a rischio i dati degli utenti e causando danni alle stesse console Switch, ipotesi del tutto smentita dagli sviluppatori di 1st Playable Productions e da Planet Entertainment.

"Su Internet circola una voce che vorrebbe Cooking Mama Cookstar legato al mining delle Criptovalute e Blockchain na questo è assolutamente falso. La nostra compagnia ha esplorato queste tecnologie ma non le abbiamo implementate in Cookstar e in nessun altro gioco", queste le parole del publisher, a cui fanno seguito le testimonianze degli sviluppatori: "il nostro gioco non ha nulla a che fare le Criptovalute e non raccoglie dati degli utenti, non nasconde Blockchain o cose del genere. Nintendo Switch è una piattaforma sicura e non soffre di problemi legati alla privacy o al potenziale furto dei dati."

Il motivo del ritiro dal mercato sembra dipendere da problemi legali tra Planet Entertainment e Office Create, Cooking Mama Cookstar sarebbe stato pubblicato senza interpellare i creatori dell'IP, i quali hanno chiesto (e apparentemente ottenuto) di sospendere la vendita del gioco.