Days Gone 2, come sarebbe stato? Parla Jeff Ross: focus sulla narrazione, moto e libertà

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Nonostante l'attenzione guadagnata dalla petizione per la realizzazione di Days Gone 2 indirizzata dai fan alla dirigenza di Sony, sembra che per una seconda avventura di Deacon St. John non vi siano al momento speranze.

Di recente, il Game Director di Days Gone è tornato a discutere del chiacchierato rifiuto di Days Gone 2 da parte di Sony. Intervistato da USA Today, Jeff Ross non si è fatto pregare, e ha condiviso numerosi dettagli su quelli che avrebbero dovuto essere i contenuti e le caratteristiche di Days Gone 2. Secondo quanto riferito dall'autore, il sequel avrebbe conservato un forte focus sulla narrazione, con l'intenzione da parte di Bend Studio di analizzare l'evoluzione del rapporto tra il protagonista e la moglie Sarah.

Nel delineare l'impatto del caos globale sulla coppia, il team Sony avrebbe conservato l'ampio focus dedicato alle moto nel primo Days Gone. Parallelamente, sarebbero state ampliate le opzioni di gameplay a disposizione del giocatore, con un ampio range di risorse accessibili a Deacon St. John, grazie soprattutto alla tecnologia NERO. In aggiunta, prosegue Jeff Ross, il mondo di gioco di Days Gone 2 sarebbe risultato maggiormente vivo e dinamico, con orsi intenti a scavare tra i rifiuti e lupi impegnati in battute di caccia in branco.

Infine, il sequel di Days Gone avrebbe incluso la possibilità di nuotare per il protagonista. Originariamente prevista anche per il primo capitolo, la feature era stata infine esclusa a causa del poco tempo a disposizione per rifinirla. Nei play test, racconta il Director, ben il 75% delle morti del personaggio erano causate da affogamento, un dato troppo elevato che confermava la necessità di rifinire l'elemento di gameplay. Alla fine, Bend Studio decise di rimuovere completamente la possibilità di nuotare, motivandola sul fronte narrativo come una fobia di Deacon.