Dead Space 3: Visceral Games parla della modalità co-op

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Visceral Games ha rilasciato un'intervista alla redazione del PlayStation Blog, in cui ci parla di alcuni aspetti di Dead Space 3, il nuovo shooter horror in arrivo il prossimo anno su Xbox 360, PlayStation 3 e Personal Computer. Il produttore del gioco Steve Papoutsis ci spiega come mai il team ha deciso di cambiare un po' le carte in regola con questo episodio, che introduce per la prima volta una modalità co-operativa a due giocatori.

"All'inizio della lavorazione di Dead Space 3 abbiamo messo in chiaro un paio di punti con il team. Il primo riguardava la questione di come potevamo realizzare il miglior gioco che avessimo mai fatto. La nostra risposta è stata: vogliamo fare un gioco "quadrupla A". Tutti ormai affermano di voler fare un gioco "tripla A". Beh, sapete che vi dico, noi faremo un gioco "quadrupla A". So che è strano da dirsi, ma era quello di cui avevamo bisogno per iniziare sul binario giusto.
Il secondo punto è stato di sforzarsi di restare fedeli allo spirito originale di Dead Space. Non amiamo le definizioni stereotipate come "è un gioco d'azione" o "è un gioco horror" e così via. È un gioco Dead Space. E questo significa un'atmosfera coinvolgente, una narrativa avvincente, un'azione mozzafiato, terrore, lotta per la sopravvivenza, tensione. Questi sono gli ingredienti che un gioco Dead Space deve avere e che abbiamo tenuto ben presenti durante la lavorazione."
Per quanto riguarda la scelta di abbandonare il multiplayer competitivio per uno cooperativo, Papoutsis afferma:
"Questa volta la cooperazione non è competitiva. Lo era in Dead Space 2 e ci è servita per capire come costruire un gioco online. La modalità cooperativa di Dead Space 3 invece è davvero originale. Non volevamo semplicemente che un automa controllato dall'IA seguisse il giocatore ovunque andasse e che qualcuno cominciasse a controllarlo schiacciando un pulsante. Non era nello spirito di Dead Space.
La sfida era di creare una modalità cooperativa che creasse dipendenza, di cui il giocatore non potesse fare a meno. Non è obbligatorio usarla, perché si può giocare anche con giocatore singolo e in questo modo l'esperienza è del tutto simile a quelle del passato.
Dovevamo creare un personaggio che si calasse perfettamente in quell'universo e che non fosse percepito come un personaggio usa e getta. Per questo abbiamo fatto precedere al gioco una graphic novel che presenta il personaggio di John Carver e ne dipinge la personalità, la storia, i demoni privati. In questo modo, quando entra nella storia, non è un personaggio avulso dal contesto, ma anzi aggiunge valore a quello che sta succedendo. Tutto questo non era mai successo e noi crediamo che sia profondamente innovativo."
Alla domanda se la co-op mitighi il senso di paura vissuto nei primi due episodii, quando il giocatore era completamente solo, il producer spiega:
"Se si sta parlando di attraversare completamente solo un corridoio, beh, quello rimane anche in Dead Space 3, basta scegliere la modalità giocatore singolo. Ma ora si ha la possibilità di avere un altro personaggio in scena al tuo fianco, è un approccio diverso, più psicologico. È una sensazione nuova, che non era presente nei giochi Dead Space precedenti. È così che instilliamo il terrore nella modalità cooperativa.Credo che il vero terrore non stia semplicemente nelle cose che saltano fuori all'improvviso. Il terrore è dato dall'atmosfera, dai suoni, dagli eventi, da tutto ciò che si vede nell'ambiente: sono tutti particolari che hanno un impatto diverso su ogni persona. E non cambia niente se a camminare siamo in due."