Death Stranding: Norman Reedus parla delle differenze tra film e videogiochi

Death Stranding: Norman Reedus parla delle differenze tra film e videogiochi
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Dopo aver intervistato Hideo Kojima in vista del lancio di Death Stranding, Gian Luca Rocco ha potuto scambiare quattro chiacchiere anche con Norman Reedus e il resoconto dell'intervista è stato pubblicato oggi su TGCOM24.

Tra le tante domande, ci ha colpito un quesito legato all'interattività dei videogiochi e alle differenze emozionali tra un film e un gioco, questa al risposta dell'attore:

"Come un buon film riesce a portarti in diversi posti e a trasmettere diverse emozioni, dalla paura all'amore, così ritroviamo questi elementi nel videogioco, ma c'è una differenza fondamentale: sei tu a prendere le decisioni, sei tu dentro il gioco. Quando ho iniziato a lavorare a Death Stranding ho chiesto: Spiegatemi, quindi l'utente giocherà con me durante il gioco?. No no, lui sarà te. Che diavolo significa questa cosa?. L'ho capito quando abbiamo iniziato a registrare le mie scene in motion capture.

Ero seduto che stavo aspettando gli altri attori e ho iniziato a grattarmi la testa. E mi hanno detto: Rifallo. Oppure magari guardavo in alto annoiato e hanno cominciato a riprendermi anche in questi momenti di normalità. Hanno ripreso Norman, l'uomo non l'attore. E questo poi nel gioco traspare. Perché non hai un semplice personaggio da muovere, più ti connetti con me come persona, più spendi del tempo cercando di capire cosa mi piace, vedendomi crescere e maturare, più cambi a tua volta e il giocatore ha un'esperienza emotiva forte giocando come una persona reale in situazioni che coinvolgono anche altri."

Trovate l'intervista integrale nel link alla fonte qui in basso.