E3 2021: l'assenza di Sony e PS5 è stata un enorme errore strategico, per Michael Pachter

E3 2021: l'assenza di Sony e PS5 è stata un enorme errore strategico, per Michael Pachter
INFORMAZIONI GIOCO
di

Il celebre analista Michael Pachter coglie l'occasione offertagli dal podcast di SIFTD Games per porre fine a un (insolitamente) lungo digiuno mediatico sottolineando quelli che, a suo giudizio, sono stati gli errori commessi da Sony con l'assenza dall'E3 2021 tenutosi poche settimane fa.

Il noto analista di Wedbush Securities esordisce nel suo discorso affermando che "penso proprio che Sony stia imboccando una direzione sbagliata. Ad esempio, credo abbiano commesso un enorme errore strategico abbandonando del tutto l'E3. Ritengo sia stata una scelta pessima, spero proprio che lo capiscano e che decidano di ritornare l'anno prossimo".

Nel rimarcare ulteriormente il concetto, Pachter spiega che "qualcuno li ha convinti, sbagliando, che saltando l'E3 avrebbero risparmiato 20 milioni di dollari in promozione e preso una decisione prudente. Ma hanno saltato anche l'E3 precedente, e penso che sia una strategia davvero stupida e una mossa cattiva. Perché non puoi comprare così tanta stampa per 20 milioni di dollari. Partecipare a un evento del genere focalizza le attenzioni di tutti gli appassionati e veicola un messaggio davvero potente. Per questo, chiunque stia consigliando ai dirigenti Sony di saltare l'E3 per risparmiare sta sbagliando di grosso".

Per quanto concerne l'E3 2022 e la probabile assenza di Sony dalla prossima manifestazione videoludica californiana, Pachter lancia una nuova stoccata alle alte sfere del Team PlayStation dichiarando che "sono propenso a credere che Sony continuerà ad essere la più grande perdente dell'E3 se non si sveglierà. Non possono non riconoscere che l'E3 è un'opportunità unica al mondo per calamitare le attenzioni degli utenti mostrando loro PS5, che è un hardware molto buono, e i videogiochi che stanno sviluppando, anch'essi molto buoni. Spero davvero che tornino all'E3 2022, incrociamo le dita".