In Final Fantasy 16 c'è poca diversità etnica? Square-Enix risponde alle critiche

In Final Fantasy 16 c'è poca diversità etnica? Square-Enix risponde alle critiche
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Nella nostra intervista esclusiva a Naoki Yoshida su Final Fantasy XVI abbiamo scoperto numerose informazioni sul prossimo capitolo dell'amata serie JRPG, ma ai microfoni di IGN.com il producer ha affrontato un argomento da lui stesso ritenuto particolarmente spinoso.

Nel corso dell'intervista, è stato chiesto al producer se i giocatori possono aspettarsi più persone di colore in Final Fantasy 16 rispetto a quanto abbiamo visto nei trailer del gioco sino ad oggi. Il JRPG ha ricevuto alcune critiche per il suo cast di personaggi prevalentemente bianchi, e Yoshida ha ammesso di ritenere la domanda "ostica", precisando che la sua risposta potrebbe essere "deludente per alcuni a seconda delle aspettative individuali".

Yoshida ha spiegato che l'ispirazione dietro l'ambientazione del gioco è limitata all'Europa medievale e "gli standard storici, culturali, politici e antropologici" in essa contenuti.

"A causa dei vincoli geopolitici, tecnologici e storici di questa ambientazione, Valisthea non sarebbe mai stata realisticamente diversificata come ad esempio il mondo moderno... O anche come Final Fantasy XIV che ha un intero pianeta di nazioni, razze, e le culture a sua disposizione", ha detto Yoshida. "La natura isolata di questo regno, tuttavia, finisce per svolgere un ruolo importante nella storia ed è uno dei motivi per cui il destino di Valisthea è legato al resto del mondo. L'eccessiva incorporazione [della diversità etnica] in questo singolo angolo di un mondo molto più grande potrebbe finire per causare una violazione di quei confini narrativi che inizialmente ci eravamo prefissati".

Secondo Yoshida sarebbe più saggio concentrarsi sugli aspetti caratteriali e sui ruoli narrativi dei personaggi di Final Fantasy 16, e meno sul loro aspetto esteriore o sulla loro provenienza geografica:

"Alla fine, vogliamo semplicemente che l'attenzione si concentri meno sull'aspetto esteriore dei nostri personaggi e più su chi sono come persone: persone che sono complesse e diverse nella loro natura, con background, convinzioni, personalità e motivazioni", ha aggiunto. "Persone con cui possiamo entrare in risonanza con le storie. C'è diversità in Valisthea. Diversità che, sebbene non onnicomprensiva, è sinergica con l'ambientazione che abbiamo creato ed è fedele alle nostre ispirazioni".

Nel corso della nostra intervista esclusiva, Yoshida ha anche parlato della longevità di Final Fantasy 16.