Forum del CIO sull'eSport: parola ai maggiori esponenti del settore

Forum del CIO sull'eSport: parola ai maggiori esponenti del settore
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Il Forum sull'esport organizzato dal CIO questo weekend e tenutosi ieri a Losanna si è aperto con il discorso del presidente della Global Association of International Sports Federations (GAISF).

Patrick Baumann ha affermato che l'obiettivo principale della giornata era "costruire un accordo comune tra esports community e il movimento olimpico ", coinvolgendo la struttura, i
valori e “ponendo le basi per un impegno congiunto”. Baumann ha presentato tre volte campione NBA e proprietario del team di eSport Echo Fox Rick Fox, che ha moderato l'evento. Fox ha presentato il panel "The World of Esports" che ha visto i maggiori esponenti dell'esport discutere sul settore, le priorità attuali, il futuro e in che modo si potrà collaborare con il movimento olimpico.

"Uno dei grandi punti di svolta risale al 2010, quando abbiamo iniziato a vedere piattaforme di streaming disponibili su Internet", ha dichiarato il presidente e amministratore delegato di Blizzard Entertainment, Mike Morhaime. "Ciò ha reso accessibile a chiunque trasmettere live un torneo e la visione dello stesso in qualsiasi parte del mondo. Penso che in quel momento sia iniziata quella che è stata una crescita esponenziale per l'industria".

"Le persone che non avevano prestato attenzione al fenomeno degli esport sino a questo momento sono ora interessate. Ad esempio, per la prima volta ESPN trasmetterà Overwatch League in prime time, una cosa che non abbiamo mai visto prima. Abbiamo sponsor interessati a investire e il pubblico è mediamente molto più giovane rispetto a chi guarda lo sport tradizionale".

"Quello che mi piacerebbe vedere e quello su cui stiamo lavorando è coinvolgere i governi", ha detto il CEO di Riot Games Nicolo Laurent. "Riconoscere gli esport come una disciplina, creare le giuste normative e i giusti sistemi per permetterci di crescere davvero. Uno dei principali punti dolenti è l'internazionalità, in alcuni paesi gli atleti esport sono i benvenuti, come gli Stati Uniti, in cui si ottiene un visto per l'atleta. Ci sono alcuni territori che sono meno propensi ad accettare questo cambiamento in questo senso e questo rende difficile per noi far sì che l'esport attecchisca in certe aree del mondo".

Ha anche notato che sperava che il forum avrebbe portato gli esport a "essere visti con un occhio diverso in tutto il mondo". "A partire dal 1998 abbiamo iniziato a cambiare il mondo degli esport da un'industria orientata al single player", ha dichiarato Kim Cheol-Hag, segretario generale del KeSPA, la Korea eSports Association. Inoltre, ha affermato che il KeSPA ora non sta solo mirando ad aumentare la parte legata all'intrattenimento dei titoli, ma sta anche incoraggiando i giocatori a seguire una rotta "professionalizzante" grazie alla formazione, puntando non solo al premio in denaro, ma a "diventare un giocatore famoso e rispettato".