Game Developers Conference 2019: uno sguardo al futuro dello sviluppo

Game Developers Conference 2019: uno sguardo al futuro dello sviluppo
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La Game Developers Conference è un evento di grande rilievo per l'industria videoludica. Un modo per connettere 28.000 professionisti del settore e consentire loro di dedicare intere giornate al confronto e alla condivisione. Un'occasione, insomma, in grado di plasmare quelli che saranno i futuri trend evolutivi di questa straordinaria industria.

La prossima GDC è ancora piuttosto lontana - si terrà a Los Angeles tra il 18 e il 22 marzo 2019 - ma uno sguardo attento ad alcuni dei workshop in calendario ci consente di intravedere come l'accessibilità e l'inclusione saranno tra le parole chiave di questa edizione. Ad esse è infatti dedicata un'intera sessione di incontri:

  • “Non Riesco a Sentirti: Considerare i Giocatori Non Udenti”: a guidare il panel sarà Karen Stevens, sviluppatrice non udente e Accessibility Lead presso EA Sports. Saranno qui presentate soluzioni concrete ed innovative per garantire ai videogiocatori non udenti una piena fruibilità del medium.
  • “Risolvere un Problema Invisibile: Sviluppare Videogiochi e Daltonismo”: a condurre la discussione, Douglas Pennant (Creative Assembly), che condividerà la propria esperienza come giocatore e sviluppatore affetto da daltonismo. Il tema sarà affrontato partendo dall'analisi di esempi concreti, tra cui Alien: Isolation e Halo Wars 2.
  • “Perchè la Moda in (molti) Videogiochi fa Pena, e Perchè Dovrebbe Interessarvi”: Victoria Tran (Kitfox Games) attirerà l'attenzione dei colleghi sulla rilevanza del fashion design all'interno dei videogiochi. Nella descrizione dell'evento leggiamo di come “la scelta degli abiti e la possibilità stessa di poter modificare degli outfit costituiscano sia un modo per far esprimere il giocatore sia un veicolo per creare ambientazioni diverse e interessanti”. Tra gli esempi virtuosi si fa riferimento a titoli come Splatoon 2, Persona 5 e Overwatch. Tuttavia, si sottolinea, molti sviluppatori devono ancora comprendere le possibili implicazioni dell'utilizzo di estetiche “offensive o poco curate”.

La scelta di introdurre simili argomenti di dibattito all'interno di un evento di così grande rilevanza come la GDC è certamente un segnale positivo per l'intera industria videoludica. Un modo per supportare un'evoluzione positiva di un medium che, per le sue straordinarie caratteristiche, merita di poter coinvolgere un'utenza sempre maggiore e di potersi migliorare costantemente.