Giochi PEGI 18: il Moige li mette sullo stesso piano di alcol, pornografia e droga

Giochi PEGI 18: il Moige li mette sullo stesso piano di alcol, pornografia e droga
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Come parte dell’indagine 'Venduti ai Minori', il Moige (Movimento Italiano Genitori) ha pubblicato una serie di dati relativi alla scarsa attenzione da parte dei commercianti al momento della vendita di prodotti vietati a chi non ha compiuto ancora la maggiore età.

Ad accompagnare alcol, droga, fumo, gioco d'azzardo, scommesse e pornografia troviamo anche i videogiochi con il bollino PEGI 18. Stando a quanto dichiarato in un comunicato stampa dell'associazione, circa la metà degli esercizi commerciali adibiti alla vendita di prodotti videoludici non presentano alcun tipo di documento esposto al fine di informare i clienti sull'età minima consigliata per ciascun prodotto, senza contare che il 63% dei commessi non verifica l'età di chi sta acquistando un videogioco.

A rientrare nel discorso riguardante i videogiochi vengono anche coinvolti i presunti rischi di chi gioca online, sebbene solo il 3% degli intervistati abbia dichiarato di giocare con perfetti sconosciuti e la maggior parte preferisca entrare in partite in compagnia di amici o familiari, senza contare la buona fetta di utenti che predilige il gioco in solitaria (più di un terzo degli intervistati, ovvero oltre 1.000 minori con un'età compresa tra gli 11 e i 17 anni).

L'associazione promette anche di fare pressioni sul governo affinché vengano eseguiti maggiori controlli sulla vendita di questi prodotti, così che i minori non possano aggirare i divieti con la complicità dei commercianti.

Sapevate che il Moige ha fatto censurare il buffo spot TIM con protagonista Lino Banfi?