Google Stadia: un dirigente si scaglia contro gli streamer, ma Big G si dissocia

Google Stadia: un dirigente si scaglia contro gli streamer, ma Big G si dissocia
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Con un doppio messaggio condiviso sulle pagine del suo profilo Twitter, Alex Hutchinson di Stadia Games ha criticato le attività svolte dai creatori di contenuti e lanciato un vero e proprio attacco al fenomeno degli streamer. La risposta di Google non è tardata ad arrivare.

L'attuale direttore creativo di Stadia Games ed ex dirigente di Ubisoft ha infatti spiegato che "gli streamer si preoccupano di veder cancellati i propri contenuti perchè utilizzano della musica che non hanno pagato, ma dovrebbero essere più preoccupati del fatto che spesso trasmettono giochi per cui non hanno speso un centesimo. Questo teatrino finisce non appena gli editori decidono di applicare le regole".

Sempre a detta del dirigente della divisione Google Stadia della casa di Mountain View, "la verità è che i creatori di contenuti dovrebbero pagare gli sviluppatori e gli editori dei giochi che trasmettono in streaming. Dovrebbero acquistare una licenza, come succede in qualsiasi altra attività commerciale reale, e pagare per il contenuto che utilizzano".

L'inevitabile polverone mediatico scatenato sui social e sui siti di settore dalle dichiarazioni del direttore creativo di Stadia Games ha così spinto un portavoce di Google a chiarire ai microfoni di 9to5google che "i recenti tweet di Alex Hutchinson non riflettono la nostra politica e ciò che facciano con Stadia, YouTube e come Google in generale".