Google Stadia, rumor: anche i costi folli dei porting tra i motivi del fallimento

Google Stadia, rumor: anche i costi folli dei porting tra i motivi del fallimento
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Su Bloomberg è apparso un nuovo articolo firmato da Jason Schreier nel quale vengono raccolte le ultime indiscrezioni sul progetto Stadia di Google, il quale viene definito dal celebre giornalista un "fallimento".

Stando infatti alle fonti del buon Schreier, i motivi dello scarso interesse nei confronti della piattaforma di gaming in streaming sarebbero dovuti ad una serie di scelte sbagliate intraprese dal colosso di Mountain View, prima fra tutte la volontà di gareggiare sin da subito con le console senza partire dal basso. Un altro grave problema della gestione di Google Stadia consiste nelle cifre esorbitanti che l'azienda ha pagato ai publisher per fare in modo che il loro gioco uscisse anche sulla piattaforma. Secondo Schreier, che sostiene di aver parlato con persone molto vicine a chi ha stretto gli accordi, parliamo di contratti da decine di milioni di dollari per ogni singolo gioco: in pratica solo per consentire il porting di un gioco (nell'articolo viene citato Red Dead Redemption 2), Google avrebbe fatto un investimento che da solo le avrebbe consentito di produrre un titolo esclusivo.

Non meno impattante è stato poi il lancio, inizialmente legato esclusivamente allo starter kit (comprensivo di ChromeCast Ultra e controller con tre mesi di abbonamento a Google Stadia Pro) il cui costo superava i 100 dollari e presentava numerose limitazioni, tanto da allontanare chiunque potesse avere anche solo il minimo interesse verso un'iniziativa del genere. Pare infatti che le vendite non siano andate affatto bene rispetto alle previsioni, rispetto alle quali c'è stata una differenza di centinaia di migliaia tanto per la vendita dei controller sullo store ufficiale quanto per il numero di utenti attivi.

Va precisato che queste informazioni non sono ufficiali e sono quindi da accogliere con le dovute attenzioni. Vi ricordiamo inoltre che risale solo a pochi giorni fa la notizia della chiusura definitiva dei team interni di Google Stadia, che si dedicherà in futuro a prodotti di terze parti.