GTA Vice City: 5 cose che non sapete su Tommy Vercetti

GTA Vice City: 5 cose che non sapete su Tommy Vercetti
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A dispetto degli anni trascorsi dal lancio e dell'incredibile successo dei capitoli successivi (basti pensare ai record di vendite di GTA 5), Vice City rimane uno degli episodi più amati della serie di Grand Theft Auto: eccovi alcune curiosità sul protagonista Rommy Vercetti.

L'esuberante trentenne attorno al quale i ragazzi di Rockstar North hanno costruito l'intera impalcatura ludica e narrativa di GTA Vice City è l'anima pulsante di un'avventura scolpita in maniera indelebile nei ricordi di tantissimi appassionati.

Come per ogni altro protagonista di Grand Theft Auto, anche per Tommy Vercetti gli autori della Grande R hanno dato fondo alle proprie energie creative per costruire un personaggio dalle mille sfaccettature, un vero e proprio antieroe in grado di resistere alla prova del tempo.

Da tipografo a Macellaio di Harwood

"Ogni uomo è artefice del proprio destino", esclamerebbe con amarezza il padre di Tommy nel commentare le atrocità commesse dal suo (un tempo amato) figlio. Il giovane italoamericano interpretato da tutti i giocatori di Grand Theft Auto Vice City, infatti, altri non era che un 'semplice' commesso nel negozio di stampa di suo padre.


La vita tranquilla di un tipografo di Liberty City, però, mal si adattava a una persona dal temperamento come quello di Tommy, da qui l'ingresso del nostro alter-ego nella famiglia mafiosa dei Forelli e il suo successivo approdo Vice City per riprendere la sua ascesa alla criminalità organizzata dopo essere scampato a un attentato e aver trascorso 15 anni in carcere.

Non vedi che sto parlando con me stesso?

Di tutti i personaggi della serie di Grand Theft Auto, Tommy Vercetti è l'unico a 'dialogare con se stesso': sono infatti celebri i monologhi (con doppiaggio originale dello scomparso attore Ray Liotta omaggiato anche da Rockstar) che lo vedono protagonista al termine delle scene più importanti e rappresentative della campagna principale di GTA Vice City.


A molti potrebbe essere sfuggito questo dettaglio relativamente 'secondario' dell'avventura plasmata da Rockstar North, ma i 'monologhi interiori' realizzati dal team di sviluppo sono stati il perfetto complemento a una storia che, altrimenti, avrebbe dipinto Tommy come il classico 'giustiziere dal cuore di ghiaccio'.

The World is Yours

D'accordo, non serve essere degli accaniti cinefili per notare le fortissime analogie tra GTA Vice City e Scarface: i ragazzi di Rockstar, d'altronde, non hanno mai fatto segreto di essersi ispirati ad Al Pacino e al personaggio di Tony Montana nel dare forma al protagonista Tommy.


Oltre alle innegabili analogie tra la Miami di Scarface e l'assolata città che fa da sfondo alle peripezie criminali del Macellaio di Harwood, Vice City è piena di riferimenti cinematografici e culturali alle opere di Brian De Palma (da Carlito's Way allo stesso Scarface), per tacere degli easter egg che citano la serie TV Miami Vice.

Non dice mai 'quella' parolaccia

Oltre ai monologhi interiori di Tommy, c'è un altro piccolo grande dettaglio che potrebbe esservi sfuggito ma che, invece, riflette molto bene il carattere e il temperamento del protagonista di GTA Vice City: ci riferiamo all'assenza di turpiloquio nei dialoghi.


A prescindere dalla gravità della situazione e dai diversi 'codici linguistici' adottati da Tommy per interagire con i PNG di Vice City, non c'è un singolo momento in cui il nostro alter-ego arriva a esclamare parolacce come 'f**k' e questo la dice lunga sul suo carattere carismatico e sulla sua capacità di intimidire l'interlocutore di turno senza farsi prendere dall'emotività del momento.

Che fine ha fatto Tommy?

A dispetto delle rocambolesche scene del finale di GTA Vice City c'è ancora chi si chiede quale sia stato il destino di Tommy Vercetti. Non avendo più nemici di cui preoccuparsi, al termine dell'avventura il nostro antieroe può girare (quasi) indisturbato tra gli assolati grattacieli che imperlano le vie più trafficate di Vice City, prova ne sia il dialogo introduttivo di GTA San Andreas che lo cita come 'ancora al potere' nel 1992.


Dietro all'enigma del mancato ritorno di Tommy nella serie di Grand Theft Auto, e quindi dei dubbi che continuano a circolare in rete in merito al suo destino, potrebbero celarsi i dissapori nati al tempo tra Ray Liotta e Rockstar per il compenso percepito, giudicato insufficiente dall'attore hollywoodiano in funzione degli sforzi profusi per doppiare e interpretare Tommy.