Irrational Games: retroscena sulla chiusura dello studio

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Leigh Alexander di Gamasutra ha rivelato numerosi retroscena sulla chiusura di Irrational Games. La giornalista ha raccolto interessanti testimonianze ed ha scavato a fondo nelle interviste di Ken Levine e del suo staff rilasciate negli ultimi anni. Il quadro che ne deriva non è propriamente positivo ed è ben diverso da quello tracciato dal co-fondatore dello studio. A quanto pare la società non è stata chiusa per volontà dello stesso Levine ma bensì per decisione di Take-Two. Il publisher sarebbe rimasto scontento delle vendite di BioShock Infinite, titolo che ha richiesto una lavorazione molto lunga, con un budget enorme in continuo aumento, su richiesta esplicita del produttore. Il gioco ha rischiato più volte la cancellazione, evitata solo grazie all'intervento di Rod Fergusson, ex direttore di Epic Games.

Secondo alcuni ex dipendenti di Irrational Games, Ken Levine sarebbe un despota e un egocentrico, cosa che avrebbe causato tensioni con i suoi collaboratori. In particolare l'art director Nate Wells, recentemente assunto da Naughty Dog, ha descritto il suo nuovo luogo di lavoro come un posto paradisiaco non dominato dall'ego e dalla competitività. Considerando tutti i fattori, Take-Two ha deciso di chiudere lo studio, Ken Levine sarebbe stato messo a capo di un team di piccole dimensioni poichè gode di un contratto molto particolare che non ha permesso all'azienda di licenziarlo senza incorrere nel pagamento di una grossa penale.