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Recensione Videogiochi
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Antonio Izzo
Un tempo, quando il centro del mondo videoludico era molto distante dal Vecchio Continente, poteva sembrare un miracolo anche il solo vedere un videogioco in Italia, ma da allora è passata un bel po' di acqua sotto ai ponti e il mercato si è globalizzato. Eppure, ancora oggi, non è raro imbattersi in giochi non localizzati in italiano.
Il dibattito sulla localizzazione nella nostra lingua non si è mai definitivamente sopito, dal momento che nel corso degli anni è capitato sovente di imbattersi i titoli totalmente manchevoli dell'adattamento in italiano, tuttavia nelle ultime settimane è ritornato in primo piano a causa di alcuni episodi che hanno lasciato il segno. Uno su tutti, Sea of Stars.
L'RPG a turni ispirato ai classici del genere era enormemente atteso dagli appassionati e una volta giunto sul mercato su PC, PlayStation, Xbox e Switch, peraltro finendo immediatamente in Game Pass e PS Plus Extra, non li ha delusi (leggete la nostra recensione di Sea of Stars). Una buona fetta dell'utenza italiana è tuttavia rimasta interdetta quando ha scoperto che Sea of Stars è sottotitolato in ben 10 lingue, ma non in italiano. Gli sviluppatori, che si sono occupati anche della pubblicazione, hanno evidentemente risorse limitate (pure il loro precedente lavoro, The Messenger, è sprovvisto della localizzazione in italiano), d'altro canto hanno perso l'occasione per farsi scoprire da un pubblico ancor più ampio approfittando del debutto in Game Pass e PS Plus Extra.
Di recente abbiamo scoperto che anche Path of Exile 2 sarà sprovvisto dei testi in italiano, seguendo le orme del suo diretto predecessore. Esiste tuttavia anche un altro tipo di delusione con la quale il videogiocatore italiano sta imparando a convivere, quella per l'assenza del doppiaggio in titoli inaspettati. Sì, stiamo parlando di Starfield.
Dal 2008 in poi, Bethesda ha sempre doppiato i suoi videogiochi in italiano: Fallout 3, Skyrim, Fallout 4, Fallout VR sono interamente localizzati, proprio come i titoli che la compagnia ha pubblicato senza sviluppare in prima persona, come i vari Wolfenstein, Dishonored, Prey e persino il recentissimo e sfortunato Redfall. Eppure, inspiegabilmente, Starfield - il primo gioco sotto bandiera Microsoft, l'esclusiva più attesa dall'utenza Xbox - è arrivato sul mercato sprovvisto del doppiaggio in italiano.
È possibile che il doppiaggio sia stato reputato molto costoso alla luce delle numerose linee di dialogo presenti, ma da un first party non ce lo saremmo aspettato. In tal senso, ci ha stupiti anche Ubisoft con Avatar Frontiers of Pandora: la casa francese ha sempre doppiato i suoi giochi, anche Assassin's Creed Mirage lo sarà, eppure Avatar Frontiers of Pandora di italiano avrà solo i testi e i sottotitoli; oppure Alan Wake 2, che a differenza del suo capostipite sarà sprovvisto di doppiaggio italiano.
La mancanza dell'adattamento in lingua italiana, che sia solo nel doppiaggio o anche nei testi, può rivelarsi un problema per una certa fetta di utenza. Se da un lato può indubbiamente rappresentare uno stimolo per imparare la lingua inglese (sono molti gli esempi di videogiocatori che hanno affinato la loro conoscenza giocando con i propri titoli preferiti), dall'altro può diventare un ostacolo insormontabile per chi, per un motivo o per l'altro, non ha il tempo e i mezzi per imparare a padroneggiare una nuova lingua.
I sottotitoli sono una risorsa preziosa per queste persone, quindi è facile comprendere il disappunto per la loro assenza. C'è anche chi non tollera l'assenza del doppiaggio: in alcuni titoli, specialmente quelli ricchi di dialoghi e testi, può risultare fastidioso dover leggere tanto distogliendo l'attenzione dall'azione vera e propria. D'altro canto, in questi casi è anche un peccato perdere l'interpretazione dell'attore originale: la maggior parte dei giocatori italiani, ad esempio, non hanno mai sentito Troy Baker e Ashley Johnson interpretare Joel ed Ellie, due personaggi iconici che hanno anche contribuito ad animare in performance capture.
Insomma, una risposta univoca non c'è, ci sono pro e contro, per questo motivo siamo curiosi di conoscere la vostra opinione. Per voi è un problema l'assenza della lingua italiana nei videogiochi?
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