Jason Schreirer: EA ha cancellato due di tre progetti a tema Star Wars

Jason Schreirer è tornato a parlare della controversa situazione interna a Electronic Arts. Secondo le indiscrezioni fornite dall'editore di Kotaku, il publisher statunitense avrebbe cancellato in questi mesi ben due giochi a tema Star Wars che non vedranno mai la luce.

Come riportato nel cinguettio che vi abbiamo proposto in calce alla notizia, Electronic Arts ha imbastito negli ultimi tempi tre progetti legati al mondo di Guerre Stellari, alcuni dei quali conosciuti con dei nomi in codice: Ragtag, Orca, ed un progetto completamente inedito di EA Vancouver.

Apprendiamo quindi che Ragtag, ovvero il titolo che stava prendendo forma presso Visceral Games, si trovava in fase di sviluppo attivo e presentava numerosi livelli di gioco già rifiniti a livello di codice. Sappiamo tutti, però, che la software house di Dead Space fu in seguito smantellata con il conseguente abbandono del progetto single player story-driven su cui lavorava Amy Hennig ed il suo team.

Orca è stato un progetto separato su cui EA Motive ha lavorato per un breve periodo: gli sviluppatori non sono andati oltre la pre-produzione, prima di tirare definitivamente i remi in barca. Presumibilmente si trattava del titolo che avrebbe dovuto rimpiazzare Orca.

Infine, abbiamo un nuovo gioco, costruito completamente da zero e in via di sviluppo negli studi di Vancouver. Si tratta dell'unico "superstite" di questi tre progetti a tema Star Wars (a cui va affiancato Star Wars: Jedi Fallen Order di Respawn Entertainment). Le previsioni aziendali interne a EA vogliono il lancio del gioco previsto per il 2020/2021, con gli sviluppatori che dovranno rispettare una timeline non particolarmente generosa. Come fa notare Schreirer, la compagnia non è nuova a questo tipo di politiche: ricordiamo infatti tutti come Dragon Age 2 sia stato frettolosamente realizzato in meno di due anni, o come la campagna di Star Wars Battlefront 2 sia stata ultimata nel giro di un anno circa.

Tutto ciò proviene da una fonte anonima vicina a Kotaku, e non possiamo assicurare ai lettori la veridicità dei fatti riportati.