Josef Fares: "basta parlare di lunghezza e rigiocabilità dei videogiochi"

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L'autore di A Way Out, titolo esclusivamente co-op e con una forte componente narrativa, ritiene che l'industria non debba considerare fondamentali nei videogames fattori come lunghezza e rigiocabilità.

Secondo Fares, sei ore per completare il suo ultimo gioco rappresentano una lunghezza perfetta e aggiungere contenuti per allungarlo avrebbe soltanto minato la sua idea di rendere 'A way out’ sempre "fresco" e originale in ogni momento. "Se guardi le statistiche di quanta gente effettivamente conclude il mio gioco, puoi notare che il 52% degli utenti PS4 lo ha concluso. E' un dato abbastanza buono se consideriamo che GTA 4 è stato portato a termine soltanto da meno del 30% dei giocatori" e aggiunge "Immagina qualcuno come James Cameron che dice 'Oh soltanto il 50% delle persone è uscito dal cinema, wow, è fantastico!'...secondo me è da pazzi. Ci sono insegnanti di game design che dicono ai loro studenti di focalizzarsi soltanto sul primo 40% del gioco. Perché? Il resto è meno importante?"

Secondo il Director di A Way Out quindi, fattori come rigiocabilità e durata non dovrebbero influire sul voto di un videogame e conclude dicendo che, rendere un titolo lungo e allo stesso tempo vario è un lavoro estremamente difficile, pertanto egli si limiterà ad accontentarsi di qualsiasi lunghezza ritenga giusta e coerente con la sua visione del progetto, invece di gonfiarla artificialmente. Cosa ne pensate voi a riguardo? Considerate fondamentale la durata e la rigiocabilità di un titolo o siete d'accordo con Fares? Fatecelo sapere sotto nei commenti!