Kojima rivela nuove informazioni su lore, filosofia e meccaniche di Death Stranding

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L'ultimo trailer di Death Stranding ha riacceso la curiosità dei giocatori, che adesso sono impegnati a cercare indizi e a formulare teorie che possano in parte spiegare ciò che abbiamo visto nell'ultimo anno e mezzo.

Nella speranza di saperne di più, IGN ha deciso di intervistare Hideo Kojima, che in questa occasione ha effettivamente rivelato alcuni interessanti dettagli sulla lore e sul trailer fino a questo momento rimasti ignoti.

Per cominciare lo sviluppatore giapponese afferma che l'ultima parte del trailer dei Game Awards 2017, in cui vediamo Sam sott'acqua è in realtà l'equivalente della schermata di game over, ed è giocabile: ogni volta che il giocatore morirà sarà trasportato in questa specie di purgatorio, che potrà esplorare con visuale in prima persona. Grazie alle abilità "uniche" del protagonista, infatti, potremo uscire dal corpo di Sam, girovagare in questa ambientazione e perfino raccogliere oggetti. Come afferma Kojima :"A quel punto non sei né vivo né morto. È l'equivalente dello schermo che dice "Continue?" con il conto alla rovescia". A quanto pare, quando saremo pronti a continuare la partita, ci basterà rientrare nel nostro corpo. Questa meccanica, tuttavia, non ci riporterà indietro a un punto antecedente alla nostra morte, ma successivo, in un mondo di gioco influenzato dalle nostre azioni precedenti. "Come avete visto nel trailer, c'è un cratere, e quando torniamo indietro è ancora lì. La maggior parte dei giochi, invece, ti riporterebbe indietro prima della creazione del cratere. Quindi, a seconda dei giocatori, potrebbero anche esserci un sacco di crateri sparsi in giro. [...] La morte non vi strapperà mai via dal gioco".

Kojima svela, poi, che la crescita improvvisa dei fiori all'inizio del trailer e l'invecchiamento precoce di uno dei personaggi è dovuto alla pioggia. Si tratta di una pioggia che non appartiene a quel mondo, chiamata "Timefall" e sarà parte integrante della storia e della lore di Death Stranding. "La maggior parte delle persone sanno della pioggia, e...beh...in questo caso Norman è abbastanza unico...Devo fermarmi qui. Sto dicendo troppo".

Il developer continua poi parlando del bambino visto nei trailer. Veniamo dunque a scoprire che si tratta sempre dello stesso neonato e che è collegato sia alle meccaniche di gameplay che alla storia.

Kojima conclude l'intervista affermando che anche se ora sembra tutto molto confuso, tutto ciò che abbiamo visto ha senso, e ogni elemento ha un suo ruolo all'interno del game design di Death Stranding.