L'eSport entra nel dibattito politico: in Germania si va verso il riconoscimento

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Più di tre mesi dopo le elezioni federali tedesche, un nuovo governo non è stato ancora formato. Dopo lunghe trattative, il CDU di Angela Merkel e l'SPD di Martin Schulz stanno convergendo verso una coalizione e uno dei temi su cui hanno concordato è stato il riconoscimento degli esport come sport.

Le negoziazioni tra i due leader dovrebbero concludersi oggi e, se avranno successo, il nuovo governo potrebbe iniziare a sostenere le organizzazioni esportive nazionali e – addirittura – lo sforzo degli esport di diventare uno sport olimpico.

"Vogliamo dare agli esport una maggiore pubblicità", ha dichiarato la politica della CSU Dorothee Bär. "Si suppone che il gioco competitivo sia riconosciuto nella legislazione sindacale e associativa, e che gli esport ricevano una dignità olimpica".

Non è la prima volta che c'è un accordo multipartitico per riconoscere gli sport come sport in Germania. Tre partiti, la CSU, i Verdi e il FPD hanno firmato un accordo nel Parlamento dello Schleswig-Holstein, nel nord della Germania, per riconoscere gli esport nella regione. Tuttavia, è la prima volta che ciò avviene a livello federale.

Questa rappresenta una grande novità per le organizzazioni esportive in Germania, in quanto il riconoscimento dello status di sport aprirà la strada a diverse agevolazioni: potranno richiedere lo status di organizzazioni non profit e questo significherà una riduzione delle tasse, agevolazioni commerciali, oltre ad altri vantaggi riguardanti la gestione economica.

Riconoscere agli esport la stessa dignità di uno sport tradizionale è in cima alla lista degli argomenti della nuova federazione esport in Germania, l'Esport Bund Deutschland (ESBD) da quando è stata fondata lo scorso novembre. Il suo presidente, Hans Jagnow, aveva sottolineato la necessità che gli esport venissero considerati legalmente come sport.

Prima della fondazione dell'ESBD, uno dei membri fondatori (la German Games Industry Association (BIU)) si trovava già in prima linea per perorare la causa, per far riconoscere gli esport come sport. La settimana scorsa, BIU si è fusa con GAME, un'altra grande lobby tedesca che può vantare diversi stakeholder di assoluto peso come EA, Tencent e Activision Blizzard. Questo dovrebbe donare nuovo impulso e vitalità a un dibattito sempre più acceso.

Tradizionalmente in Germania anche i grandi club di calcio sono riconosciuti e gestiti parzialmente come “associazioni senza scopo di lucro”. Nel prossimo futuro, lo stesso potrebbe valere per le organizzazioni di esport e tale riconoscimento potrebbe semplificare la procedura di rilascio dei visti tedeschi anche per i gamer professionisti. Dopo tutto, molti importanti tornei di esports, come IEM Hamburg, ESL One Cologne, o la European League of Legends Championship Series, si svolgono in Germania.

Se riuscirà a ricevere il crisma dell'ufficialità, lo sviluppo “politico” della vicenda può rivelarsi cruciale per la scena degli esport tedeschi che, tra l'altro, appare già una delle più forti (se non la più avanzata) in Europa.