Recensione Videogiochi
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Laura Miele di EA: 'I capi che non garantiscono ambienti di lavoro sani devono dimettersi'
Negli ultimi anni l'industria videoludica è stata travolta da vicende poco edificanti: ambienti di lavoro tossici, molestie e discriminazioni hanno coinvolti alcuni grandi publisher, suscitando mobilitazioni sia interne che esterne con lo scopo di migliorare le condizioni di ogni dipendente favorendo il rispetto e l'inclusività.
Garantire luoghi di lavoro sicuri per chiunque deve essere l'obiettivo di qualunque dirigente: è di questo avviso Laura Miele, Chief operating officer di Electronic Arts intervenuta durante l'ultima edizione del DICE tenutasi a Las Vegas. "Dobbiamo avere ambienti lavorativi onesti e sicuri, come minimo. Si tratta proprio delle basi", spiega Miele sottolineando come l'industria del gaming debba porsi come obiettivo di "proteggere, difendere e lottare per chiunque".
"Abbiamo visto leader di altissimo livello fallire nell'impostare i giusti standard. Non m'importa quanto sia di successo il loro business: se un leader fallisce in questo, deve dimettersi", tuona la dirigente di EA pur senza fare nomi espliciti, aggiungendo che "Abbiamo bisogno di posti di lavoro sicuri per individui di qualunque razza, genere, orientamento sessuale e talento. I team che realizzano giochi devono rappresentare correttamente il nostro mondo".
"Non realizziamo più giochi nei nostri garage: abbiamo enormi poteri e responsabilità in questo mondo. Le persone che diventano sviluppatori di videogiochi lo fanno perché amano giocarli e crearli. Ma se vogliamo continuare ad attirare gli individui più creativi e talentuosi dobbiamo rendere la nostra industria un posto fantastico dove lavorare per chiunque", continue Miele ricordando come EA abbia da tempo adottato una politica di tolleranza zero nei confronti di atteggiamenti tossici verso i dipendenti, favorendo l'inclusione e creando meccanismi con i quali segnalare agevolmente qualunque tipo di abuso.
Negli ultimi mesi ci sono stati quasi 40 licenziamenti per cattiva condotta in casa Activision Blizzard, dopo le vicende che hanno coinvolto il colosso dell'industria, mentre i dipendenti di Ubisoft hanno lanciato petizioni per porre fine agli abusi interni. La situazione continua quindi ad essere molto delicata nell'industria del gaming, che sta provando a muoversi nella miglior direzione possibile per lasciarsi alle spalle queste vicende e favorire un mondo lavorativo sano per ogni dipendente.
FONTE: Gamespot.com
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