League of Legends: la crisi di Faker e degli SKT, segno che un'era sta per chiudersi?

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Lee "Faker" Sang-hyeok è uno dei pro gamer più famosi e conosciuti al mondo; una popolarità addirittura slegata dal titolo in cui eccelle e di cui è tre volte campione del mondo: League of Legends.

Il suo team, SK Telecom T1, ha avuto un percorso nello Spring Split davvero insolito, tanto che i fan si sono preoccupati per la squadra e per le performance del loro beniamino. In un'intervista pubblicata su InvenGlobal, sito di notizie sugli esport sudcoreani, Faker ha fatto del suo meglio per spiegare la situazione.

"Insieme a me, tutti i membri della squadra si sono resi protagonisti di performance non all'altezza, quindi non penso che il cambiamento di roster sia stato determinante", ha detto Faker. "Penso che il problema più grande era che non avevamo un buon carry; i problemi, poi, si sono accumulati uno sull'altro". Faker, tuttavia, fa sapere che c'è ben più rispetto a un semplice, scarso rendimento e comunicazione insufficiente per spiegare il fallimento della propria squadra.

Il ragazzo anche affrontato un argomento delicato: la sua condizione psico-fisica. Faker ha infatti dichiarato che aveva scarsa fiducia nei propri mezzi, e che aveva cominciato a sentire la pressione e il peso che gravava su di lui. I commenti negativi e l'ondata di odio che si è riversata sui social non hanno fatto altro che minare una condizione già instabile.

Ora, visto che Faker e gli SKT non hanno potuto partecipare all'MSI 2018, avranno un bel po' di tempo per pensare al Summer Split.

"Ho già affrontato e superato molte difficoltà". "Dovrò fare del mio meglio per il resto di questa stagione, quindi non andremo a finire come nel 2014." Lo Spring Split appena concluso è stato infatti il peggior risultato degli SKT dal 2014, unico anno in cui non si sono qualificati per i Worlds.