Loot Box: la Belgian Gaming Commission vuole instaurare un dialogo con i publisher

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Ad aprile, la commissione belga per il gioco d'azzardo ha emesso una sentenza che classifica come tali i sistemi di Loot Box dei videogiochi che includono microtransazioni per lo sblocco di contenuti casuali. Oggi la Belgian Gaming Commission ha annunciato di voler avviare un dialogo con i publisher per cercare di risolvere la situazione.

Il Ministro della Giustizia belga ha confermato l'intenzione di procede contro le aziende accusate, tuttavia Koen Geens ha fatto sapere che nessuna sanzione o azione legale partirà prima di aver incontrato i principali rappresentati dell'industria, come specificato anche da Peter Naessens in una nota diffusa tramite le pagine di VG247.com: "Siamo intenzionati a procedere contro le aziende che non adegueranno i loro titoli alle normative, ma non avverrà domani. Di certo concederemo loro del tempo, ma non sarà illimitato."

La Belgian Gaming Commission si dice preoccupata principalmente per le ricompense casuali dei Loot Box e per l'attrattiva che queste meccaniche esercitano in particolar modo verso i giovanissimi. Una possibile soluzione potrebbe essere quella si adeguare la simbologia PEGI segnalando sulla confezione la presenza di tali contenuti. La Commissione, nella persona di Koen Geens, non è intenzionata ad archiviare la discussione, tuttavia si preferisce al momento cercare una strada che possa mettere tutti d'accordo, anzichè procedere con azioni legali e sanzioni economiche.