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Recensione Cinema
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7.5
Che Hideo Kojima non si sia lasciato in buoni rapporti con Konami, è cosa ben nota. Tuttavia, un ulteriore retroscena è emerso nelle scorse ore, dopo che Geoff Keighley è tornato sull'argomento Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, durante un'intervista rilasciata a Glixel.
"Non ne ho parlato molto, ma ha passato davvero un periodo difficile lo scorso anno. Rimase shockato quando scoprì che non avrebbe potuto presenziare" - riferendosi al veto di partecipazione ai Game Awards 2015 imposto da Konami a Kojima. "Il fatto che sia riuscito a terminare il gioco (trattasi di Metal Gear Solid V) in quelle condizioni è semplicemente incredibile. Negli ultimi 6 mesi di lavoro, fu rinchiuso in una stanza separata, su un piano differente rispetto a dove era situato il team di sviluppo, con cui non poteva nemmeno comunicare direttamente - lo faceva tramite altre persone. In questo modo, è stato terminato il gioco".
Dichiarazioni che certamente fanno poco piacere; ma che sottolineano ancora maggiormente la forza e la caparbietà di Hideo Kojima nell'essere riuscito a risollevarsi e reinventarsi, una volta allontanatosi da Konami, con l'ideazione del misterioso, e quantomai intrigante Death Stranding.
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