NBA 2K League: dopo la Marina statunitense anche la Guardia Nazionale entra nell'esport

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Un altro team della NBA 2K League ha annunciato una nuova partnership: Pacers Gaming. La franchigia di Indiana Pacers ha firmato un accordo con l'Indiana Army National Guard.

Il logo di della Guardia Nazionale sarà presente nella struttura di addestramento di Pacers Gaming e le due “aziende” lavoreranno insieme per sviluppare una serie di contenuti video.

Il tenente colonnello John Pitt, comandante del battaglione di reclutamento e mantenimento della Guardia Nazionale Indiana, ha dichiarato: "La partnership è tra Pacers Gaming e la Guardia Nazionale dell'Indiana una scelta naturale. I giocatori e i cyber professionisti condividono gli stessi tratti: la capacità di elaborare enormi quantità di informazioni e quindi di intraprendere azioni decisive. Entrambi hanno una profonda comprensione della strategia, la capacità di identificare schemi complessi e quindi di applicarla con pensiero critico nel processo decisionale".

L'Indiana Army National Guard è il secondo reparto militare degli Stati Uniti a collaborare con una squadra della NBA 2K League. Il mese scorso, Grizz Gaming, franchigia dei Memphis Grizzlies, ha annunciato una partnership molto simile con la Marina americana. Questa partnership fa parte dello sforzo della Marina di allontanarsi dai media tradizionali, a favore dei nuovi ambienti digitali.

L'accordo della Guardia Nazionale con Pacers Gaming è probabilmente una mossa che punta a un risultato simile. Le generazioni più giovani continuano a favorire i media digitali rispetto ai contenuti tradizionali, le forze armate devono adattarsi per continuare a commercializzare il proprio nucleo demografico per il reclutamento.

Le partnership militari sono una tendenza in crescita negli esport, anche se un po 'controverso, data l'età del target demografico. Anche l'U.S. Air Force è entrata nel settore attraverso una partnership con ELEAGUE.

Probabilmente vedremo ancora più partnership con reparti militari in futuro, dato che l'esport (e il mondo del gaming in generale) hanno già dimostrato di esser terreno fertile per le mire dei militari.

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