
Nintendo of America: dipendenti frustrati e pressioni psicologiche, secondo un report
Nel corso della serata è accaduto qualcosa di davvero inaspettato. La redazione di IGN USA ha infatti pubblicato un lunghissimo report che riguarda Nintendo of America e che raccoglie le numerose testimonianze di chi ha lavorato presso la divisione occidentale dell'azienda di Kyoto, mettendone in evidenza molti lati oscuri (o presunti tali).
Tra i numerosi argomenti di cui si chiacchiera nel report troviamo quello legato al clima che si respira all'interno dell'azienda, il quale sembrerebbe non essere dei più piacevoli. Gli ex dipendenti con i quali i redattori di IGN USA hanno potuto parlare, sostengono che i rapporti tra le persone all'interno dell'azienda tendono ad essere artificiali e spesso c'è grande paura nei confronti di chi è ai piani alti. In molti sostengono di aver lavorato con la pressione psicologica di dover restare costantemente allo schermo per via dei controlli effettuati costantemente in maniera virtuale, al punto da temere persino di allontanarsi dalla scrivania per una breve pausa al fine di andare in bagno. Ad alimentare la paura sono anche i controlli effettuati sui social personali dei dipendenti, poiché la condivisione di specifici post o messaggi può portare al licenziamento.
Nel report si cita anche la presenza di numerosissimi collaboratori che non vengono assunti a tempo indeterminato da Nintendo e che, per certi versi, si sentono discriminati. Esistono infatti delle importanti differenze tra i collaboratori, i quali portano il badge di colore blu, e tutti gli altri, che invece sfoggiano badge rossi o color oro. I primi non possono prendere parte alle cene aziendali e agli eventi ufficiali, oltre a dover sottostare ad alcune limitazioni negli spostamenti tra le varie sezioni delle strutture. Secondo i collaboratori, l'azienda sarebbe riluttante nei confronti delle assunzioni con iter interminabili per ottenere il tanto agognato badge blu.
Stando alle testimonianze, buona parte di questi comportamenti dell'azienda sarebbero iniziati nel 2011 con l'iniziale insuccesso del 3DS per poi peggiorare nel 2015, ovvero nel periodo della morte di Satoru Iwata e delle enormi difficoltà incontrate con il lancio e il supporto di WiiU.
Insomma, se tutto ciò dovesse essere confermato, si tratterebbe di un duro colpo per l'azienda in grado persino di mettere in dubbio i recenti avvenimenti. Vi ricordiamo infatti che un dipendente di Nintendo ha fatto causa all'azienda in seguito al suo licenziamento.
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