Nessuna pace per CS:GO dopo la scoperta del glitch: ESIC banna altri 37 allenatori

Nessuna pace per CS:GO dopo la scoperta del glitch: ESIC banna altri 37 allenatori
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Qualche settimana fa vi abbiamo parlato del glitch della modalità spettatore di CS:GO che ha scosso la scena competitiva del tactical shooter di Valve. Ora, dopo i primi ban, arrivano le risultanze delle indagini condotte dalla Esports Integrity Commission (ESIC).

Finora la commissione ha esaminato solo il 20% delle 99.650 dei VOD forniti da ESEA e HLTV, risalenti addirittura al 2016. Pare sia bastato proprio questo 20% per evidenziare già 96 casi in cui i coach e i team sfruttano deliberatamente il bug durante le competizioni. Finora questi casi sono riconducibili a 37 allenatori secondo quanto pubblicato sul sito ufficiale di ESIC.

L'ESIC prevede di comminare sanzioni in tutte le competizioni dei membri iscritti, tra cui ESL, DreamHack, WePlay! Esports, BLAST, NODWIN Gaming, LVP e Eden Esports. Ha già chiesto agli organizzatori di tornei non ESIC di onorare questi 37 ban "allo scopo di preservare la scena degli esport di CS: GO a livello internazionale".

I ban dei 37 vanno da cinque mesi a un periodo massimo di 36 mesi. La commissione ha però previsto anche una sorta di “ravvedimento operoso”, consentendo ad allenatori e giocatori di farsi avanti ammettendo le loro colpe. Le confessioni potrebbero ridurre del 40% il periodo di ban, a seconda ovviamente del grado di “accettazione” da parte della commissione, la quale può ovviamente ricusarle e applicare il 100% del ban qualora si rivelassero delle incongruenze o la mancanza di pentimento del soggetto confessante.

Finora, ben 19 allenatori si sono fatti avanti, confessando le loro colpe.

In un messaggio alla community, ESIC ha dichiarato quanto segue: “Comprendiamo che queste rivelazioni siano state difficili per molte persone all'interno della community di CS: GO, ma crediamo che sia nel lungo termine il miglior interesse del gioco e di tutti gli esport che le violazioni all'integrità vengano affrontate di petto. Sappiamo che la maggior parte degli allenatori, giocatori, organizzatori di tornei, editori e sviluppatori, fan, sponsor ed broadcaster desiderino che CS: GO e gli esport siano puliti e ci sia una concorrenza leale tra giocatori e squadre, che facciano del loro meglio per vincere. Riteniamo che il nostro lavoro sia garantire che ciò accada e che i soggetti corrotti scontino le loro colpe o vengano definitivamente bannati”.

Se le premesse sono queste si prospetta un lungo e destabilizzante autunno per la scena esport di CS:GO.