Perché la PlayStation 5 non si trova online e nei negozi?

Perché la PlayStation 5 non si trova online e nei negozi?
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La penuria di PlayStation 5 e la difficoltà di procurarsene una sono ormai diventate problematiche note che hanno dato alla nuova console Sony ancora più risonanza, tanto che il fenomeno è conosciuto anche dai "profani" del mondo videoludico. Ma qual è il vero motivo dietro questa crisi?

Soprattutto se siete tra coloro che non sono ancora riusciti a mettere le mani su una PlayStation 5, vi sarete chiesti tante volte perché è così arduo trovarla presso i rivenditori ufficiali, nei negozi o su internet. Sicuramente, inoltre, avrete notato che i pochi modelli disponibili spariscono in un batter d'occhio, le scorte si esauriscono, gli annunci su eBay o altri siti di vendita e aste online propongono prezzi esorbitanti e improponibili per la maggior parte dell'utenza.

Certo, il lancio di PS5 è avvenuto in un momento molto particolare, cioè durante la pandemia che ancora affligge il mondo intero e che ha, inevitabilmente, rallentato sia la produzione che la distribuzione, aumentando al contempo la richiesta (i videogiocatori sono aumentati considerevolmente di numero durante il 2020). Ma questo non è il vero motivo dietro la crisi che ha caratterizzato il lancio delle console next-gen; è, anzi, un'aggravante che viene sfruttata quotidianamente e con enorme guadagno dai veri responsabili del problema, i cosiddetti "bagarini".

Chi sono i bagarini, e cosa fanno esattamente? È molto semplice: comprano grandi quantità di console non appena queste tornano a essere disponibili negli store online e le rivendono, da privati, a cifre da capogiro. Questo fenomeno genera la penuria di scorte e la difficoltà di reperire una PS5 (ma la cosa si estende anche ai modelli di Xbox e schede video di ultima generazione) a prezzi umani, creando quindi ancora più domanda e approfittando di un momento già difficile per guadagnare il più possibile.

Il bagarinaggio, purtroppo, non costituisce di per sé un'azione illegale, anche se molti paesi cercano di contrastarlo come possono; lo sfruttamento delle dinamiche di mercato, come quello di un favorevole rapporto tra domanda e offerta, esistono da sempre e da sempre regolano l'economia della società. Ma negli ultimi anni questo fenomeno ha preso una piega ancora più grave: con l'avvento di internet e la possibilità di effettuare acquisti online e ordini massicci, i bagarini riescono a procurarsi in pochi click moltissimi oggetti da rivendere (in questo caso le PlayStation), senza doversi recare fisicamente in un negozio. A peggiorare la situazione, rendendola completamente ingestibile, subentrano i bot, dei programmi (acquistabili ormai a cifre modeste) che consentono di automatizzare il processo di acquisto e quindi massimizzare i guadagni dei bagarini: in pratica, non appena le console tornano disponibili, il bot procede istantaneamente a comprarne una certa quantità (solitamente tutte quelle ci sono), rendendo impossibile quindi l'acquisto da parte di clienti veri. In questo modo, un bagarino riesce a guadagnare in media qualche migliaio di euro al mese, ma c'è chi arriva a toccare cifre come 30.000 euro.

Il bagarinaggio fallirebbe soltanto nel momento in cui tutti si rifiutassero di comprare un prodotto da canali non ufficiali; ovviamente, la situazione attuale è ben lontana da questa utopica realtà, dal momento che internet azzera le distanze e rende possibile l'esistenza di un vero e proprio mercato virtuale con leggi tutte sue (ancora non del tutto regolamentate).

Quindi, se non volete sborsare più di mille euro per una PlayStation 5, vi toccherà aspettare con pazienza che la domanda si abbassi e che i bagarini si concentrino su qualche altro prodotto del mercato attuale, lasciando in pace, almeno per un po', il mondo dei videogiochi. Ovviamente niente esclude che con una piccola dose di fortuna riusciate a trovare una PS5 proprio nel negozio dietro casa, in particolare se Sony riuscirà ad aumentare la produzione di PS5 nei primi mesi dell'anno, come auspicato anche dalla stessa azienda giapponese.