PlayStation: la causa per la discriminazione di genere continua, ecco altre testimonianze

PlayStation: la causa per la discriminazione di genere continua, ecco altre testimonianze
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Lo scorso anno Emma Majo, analista del reparto IT di PlayStation, ha portato Sony in tribunale accusando la compagnia di aver adottato comportamenti discriminatori nei confronti delle donne, trattate in maniera non paritaria rispetto ai colleghi uomini, secondo l'accusa.

Sony sta cercando di far archiviare il caso per mancanza di prove ma alla denuncia di Emma Majo si sono unite ora altre otto ex dipendenti di Sony, come riportato in un report di Axios firmato da Stephen Totilo. Le ex dipendenti della divisione PlayStation parlano di attenzioni non gradite, mancanza di giudizio e analisi critica per il lavoro delle donne all'interno dell'azienda e in generale la sensazione che le donne siano ostacolate all'interno dell'azienda.

Kara Johnson è una Technical Program Manager che parla di problemi negli uffici californiani, con dieci donne che hanno rassegnato le dimissioni prima di lei a causa di un ambiente di lavoro tossico non ben gestito dall'azienda. La Johnson avrebbe più volte segnalato i problemi ai manager ma un responsabile delle risorse umane non avrebbe mai considerato seriamente la cosa, dimostrandosi titubante in merito.

Marie Harrington ha lavorato in Sony Online Entertainment e PlayStation sin dalla prima metà degli anni 2000 e nelle sue accuse cita l'impossibilità per le donne di ricoprire ruoli avanzati in alcuni reparti della compagnia, inoltre spesso non sono mancati commenti e critiche alla vita personale delle dipendenti donne, cosa invece mai accaduta (o comunque con minor frequenza) per i colleghi uomini.

Al momento, Sony non ha commentato il report.