PS5 e drifting del DualSense: prosegue la class-action, Sony trascinata in tribunale

PS5 e drifting del DualSense: prosegue la class-action, Sony trascinata in tribunale
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Lo scorso febbraio, lo studio legale Chimicles Schwartz Kriner & Donaldson-Smith LLP ha avviato una class-action contro Sony a causa del problema del drifting del Dualsense. Gli avvocati di CSK&D sono molto esperti in materia, avendo già avviato delle class-action analoghe per i Joy-Con di Nintendo Switch e l'Xbox Controller

Ebbene, ci sono importanti sviluppi, dal momento che CSK&D ha deciso di rivolgersi nuovamente alla Corte Distrittuale degli Stati Uniti presso il Northern District of California per aggiornare la documentazione e denunciare "la presenza di un difetto che provoca l'avanzamento del personaggio o del gameplay su schermo senza un comando diretto o un'operazione manuale da parte dell'utente". L'aggiornamento, affermano i legali dello studio, è stato effettuato dopo che sei querelanti "hanno deciso di esercitare il diritto, ai sensi dei termini e condizioni di Sony, di rinunciare all'arbitrato per perseguire le proprie rivendicazioni in tribunale".

Nei termini di servizio statunitensi di PlayStation 5 (quelli che i giocatori accettano al momento della prima accensione della console), fa notare VGC, c'è una clausola che permette agli utenti di rinunciare all'arbitrato inviando una lettera a Sony entro trenta giorni dal primo avvio di PS5. Sei querelanti, uitilizzando il modello di una lettera preparato da CSK&, hanno così deciso di far valere i propri diritti, in modo da rinunciare all'arbitrato e trascinare Sony in un'aula di tribunale. Lo studio legale, in sostanza, sta cercando di evitare quanto già accaduto con le class-action dei Joy-Con e dell'Xbox Controller, entrambe affidate all'arbitrato.